Ieri c’è stata una importante accelerata sulla strada per gli allenamenti collettivi. A darla, l’intervento del sottosegretario alla salute Sandra Zampa che ha concesso una importante apertura. La Gazzetta dello sport prende spunto dalle sue parole per fare il punto della situazione: “Il 18 maggio potrebbe dunque diventare la data spartiacque, il vero ritorno alla normalità con tanto di lavoro tecnico, schemi, partitelle, contatti. La Federcalcio ha riunito le sue componenti: prevale sempre una fiduciosa prudenza. Anche le preoccupazioni dei medici sociali sulla diversità dei protocolli (per ora sono in vigore le «raccomandazioni» della Federazione Medico-Sportiva, ma ci sono squadre che hanno ricominciato gli allenamenti individuali senza aver effettuato i test) potrebbero essere superate dall’accordo sul nuovo protocollo”.
Per la verità, ci sono da registrare anche le parole del presidente dell’Aic Tommasi che ha posto l’accento sulla preoccupazione per la prolungata positività di alcuni calciatori.
Intanto si muove anche la B, con 11 squadre su 20 tornate al lavoro: si attendono il nuovo protocollo e la sua sostenibilità.
La palla adesso passa al calcio: “serve il sì definitivo dei club e dei calciatori.Ormai è chiaro: il ritiro blindato durerà 15 giorni, non di più, impossibile allungare la clausura perché i calciatori (e non solo loro) non ce la farebbero. Quindi la fase delle partite dovrebbe svolgersi in una sorta di autolockdown di tutti i protagonisti. Puoi andare a casa, ma devi ridurre il più possibile le tue occasioni sociali perché altrimenti metteresti a rischio tutta l’operazione. Lo scenario più probabile a questo punto è: via libera del governo agli allenamenti collettivi in questo fine settimana con il protocollo di Spadafora pubblicato all’inizio della prossima; vertice con il mondo del calcio e dello sport convocato dal presidente del consiglio Conte (prima si dovrà approvare il decreto legge «rilancio», che prevede fra l’altro anche misure «sportive»); consiglio federale; via ai ritiri blindati. Naturalmente il calcio vorrebbe un segnale dal governo anche sulla ripresa delle partite (non solo sugli allenamenti collettivi). Ma ora la situazione potrebbe ribaltarsi: è il calcio che dovrà accettare alcune condizioni, soprattutto quella sui comportamenti di fronte a una positività. Lo farà?
Scontro con le tv
Se ne parlerà nell’assemblea di Lega di mercoledì. Dove la questione diritti tv avrà la priorità. Ieri sera Sky ha inviato una lettera a club e Lega per ribadire che non salderà la sesta rata e per lamentare il fatto di non aver ricevuto controproposte: 19 club su 20 hanno già emesso fatturazione e chiederanno che i contratti siano rispettati. Non sono state fatte proposte alternative perché l’obiettivo comune è tornare in campo. La via della mediazione ora sarà più difficile: lo scontro è dietro l’angolo”.