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Corsport: Lautaro spegne la Juve

Rabiot e compagni faticano contro la squadra di Cioffi che trova il gol al 25’ e poi si difende con tanto ordine chiudendo gli spazi Rete del pareggio annullata a Milik L’argentino Giannetti, stesso nome di Martinez, rilancia l’Udinese e allontana Allegri dalla vetta: ora l’Inter è a +7 con una gara in meno
Monica Tosolini

Il Corriere dello sport parla così della vittoria dell’Udinese a Torino: “Lautaro (nomen omen) Giannetti, 30enne argentino, regala all’Udinese il sogno di credere che niente sia impossibile, né vincere a Torino e né salvarsi, e a Madame, piegata su se stessa, lascia ferite nel corpo, nell’anima. Le sue 405 panchine Massimiliano Allegri le ha sentite andare di traverso – immaginandone lo scenario – al 25′ d’una partita divenuta avvelenata e, in quel momento, come se ormai non ci fosse più un domani, la Juventus è stata costretta a svestirsi della sua natura: l’Udinese, viva nella sua dignità, le ha rifilato un colpo al mento, e in quella disperazione così totale, rialzarsi sul gancio di Giannetti è diventato esercizio problematico. Provarci centralmente, con un Locatelli finito all’ombra di Lucca (o di Thauvin) è diventato pleonastico; osare a destra, con le paure di Weah e pure di McKennie, è apparso inutile; e allora ad Allegri non è rimasto che il centro-destra, che non vuol dire governare: Cambiaso, lui sì, ha sfondato ripetutamente (e l’aveva già fatto: al 6′, salvataggio di Kristensen); ma Chiesa, lui ni o anche no, s’è preso eccessive licenze. E però comunque, con il sostegno di Rabiot, è rimasta quella la zona da battezzare: l’Udinese ha difeso l’aria e la panchina barcollante di Cioffi con l’«aiuto» di Milik (30′) che ha bruciato la percussione di Cambiaso a centimetri zero dalla linea bianca e poi con Okoye (43′) che sulla capocciata del polacco, ispirato da Alex Sandro, ha opposto guanti e istinto….L’Udinese non ha mai abbandonato le proprie competenze, ha intepretato umilmente il ruolo, se ne è stata con giudizio – e assai relativi – a contenere, perché la Juventus s’è inabissata, ha perduto riferimenti o non li ha mai trovati, in una crisi che adesso è sintetizzata dalle statistiche e da quel punto in tre partite”.

Le pagelle dei bianconeri:
Cioffi (all.)  7 Firma un’impresa che pesa enormemente nella corsa salvezza. Un gol, tanta difesa e tanta applicazione, la strada è giusta. 
Okoye 6,5 Stilisticamente non è perfetto ma efficace: senza paura (anche troppa) nelle uscite, si oppone a Rabiot e Milik.
Perez 6,5 Attento su Chiesa, chiude bene su Milik con un piccolo rischio ma è solido.
Giannetti 7 Sceglie un palcoscenico non banale per il suo primo gol in serie A. Nel cuore della difesa è attento e puntuale.
Kristensen 6,5 Salva in apertura su Cambiaso, poi contribuisce al vantaggio e chiude tutto. 
Ehizibue 5 In difficoltà a contenere Cambiaso che sprinta a ripetizione dalle sue parti. Joao Ferreira (21’ st) 6 Alza l’argine a destra. 
Samardzic 6 Ha gli occhi della Juve addosso per la prossima stagione e si presenta con la punizione che innesca il gol e con giocate interessanti.
Walace 6,5 Gigante frangiflutti davanti alla difesa, mostra anche qualità nella prima impostazione.
Lovric 6 Tanta corsa e polmoni in mediana. 
Zemura 5,5 Controlla Weah senza tanti problemi, peggio contro Cambiaso. Ebosele (21’ st) 5,5 Non subito in partita e Cioffi lo riprende. 
Thauvin 6 Si sdoppia nel controllo su Locatelli e nell’iniziativa offensiva.  Brenner (32’ st) sv Corsa e volontà. 
Lucca 6  Riferimento centrale là davanti che offre sponde e impegna la difesa. Success (32’ st) sv Un paio di sprint.

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