Il Corriere dello sport analizza la novità di ieri, quella stabilita dal comunicato federale 46/A, formalmente “con riferimento alla stagione sportiva 2023-2024” per cui i calciatori britannici ritornano a essere comunitari. Il quotidiano sottolinea un distinguo non da poco, quello che fissa il termine temporale nella prossima stagione e non ha valore retroattivo. “Tradotto: i calciatori britannici già in A dalle passate stagioni resteranno extracomunitari, non libereranno slot, né alleggeriranno la quota dei club dentro una regola, fissata con il comunicato sui criteri di tesseramento emanato lo scorso 1° giugno, che si muove all’interno paletti molto precisi: se ti porti due extracomunitari dalla passata stagione hai un certo margine di manovra, se te ne porti più o meno di due ne hai altri.
C’è però chi ha beneficiato subito dell’apertura (assorbita dalla lettera G del vecchio comunicato di giugno, dove erano già omologati ai comunitari anche i calciatori svizzeri: e questo, a dire il vero, accade ormai da diversi anni). Il Milan, con Loftus-Cheek, preso in questa stagione con il requisito delle presenze in nazionale, recupera quello slot (resta chiuso l’altro che richiede una cessione all’estero). E per l’Udinese, che aveva chiuso entrambi i posti disponibili, si riapre la casella del giocatore con il vincolo delle presenze in nazionale: il zimbabwese con passaporto inglese Zemura, infatti, a questo punto è comunitario. Le domande ci sarebbero, ne facciamo una sola: tra un anno Smalling o Abraham ceduti potrebbero liberare un posto nella Roma (da inglesi extracomunitari) e Loftus-Cheek (inglese comunitario) in uscita, invece no? Un bel po’ strano, si vedrà”.
L’Udinese ‘extra’ all’Udinese:
5 in rosa
2 svincolati (Nestorovski e Pereyra)
1 acquistato con vincolo presenze nazionale (Zemura), ma reso comunitario dalla nuova regola
1 acquisto in sostituzione (Brenner)
1 slot libero con vincolo presenze nazionale
