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Scontri al Friuli: arrestati i primi tifosi

Sono stati eseguiti oggi i primi arresti per alcuni dei protagonisti degli scontri di giovedì sul campo dello stadio Friuli al termine della partita Udinese-Napoli.
Monica Tosolini

Sono stati eseguiti oggi i primi arresti per alcuni dei protagonisti degli scontri di giovedì sul campo dello stadio Friuli al termine della partita Udinese-Napoli. Sono cinque i provvedimenti eseguiti oggi per resistenza e per reati specifici commessi in occasione di manifestazioni sportive: due in provincia di Udine, uno in quella di Gorizia, uno nel Pordenonese e uno in provincia di Napoli.

Si tratta dei cosiddetti arresti differiti, che possono essere eseguiti dalle forze dell’ordine anche a distanza di tempo dal reato commesso, se documentato da prove, come se ci fosse la flagranza di reato, A condizione che si tratti di gravi tipi di reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive, e quando, ad esempio, non è possibile procedere immediatamente all’arresto per ragioni di sicurezza. Come prevede la regola, i responsabili dell’aggressione sono stati individuati dall’analisi dei filmati, girati con tanti telefoni cellulari e dalle 400 telecamere ad alta definizione installate allo Stadio Friuli.

Stando alle informazioni disponibili finora, in attesa delle notizie ufficiali che saranno diffuse esclusivamente dalla Procura della Repubblica, le posizioni all’esame degli investigatori sono 38; i Daspo che potrebbero essere adottati sono una quindicina. Tra i soggetti coinvolti vi sarebbero anche persone con precedenti specifici.

Il Procuratore capo di Udine Massimo Lia ha fatto sapere che le attività d’indagine proseguiranno anche nei prossimi giorni, con la raccolta di elementi documentali e di testimonianze che possano definire in maniera chiara un quadro di quanto accaduto. Giovedì sera, dopo il fischio dell’arbitro al termine del match valso lo scudetto alla squadra partenopea, prima ancora che gli uomini di Spalletti rientrassero negli spogliatoi, una folla di tifosi del Napoli si è riversata in campo. Alcuni di loro si sono avvicinati alla Curva nord, rivolgendo sfottò agli ultras dell’Udinese, provocandone la violenza reazione. Sono così iniziati gli scontri, con tifosi che hanno brandito cinghie e forse bastoni, nei quali sono rimaste ferite 15 persone: ne sono state ricoverate in ospedale 6, una delle quali in condizioni gravi per fratture agli arti.

Sui disordini del dopo partita è intervenuto anche l’onorevole Walter Rizzetto. “La Corte di Cassazione ha stabilito che l’invasione di campo è un reato anche se la partita è finita e le squadre si sono ritirate negli spogliatoi”, ha sottolineato il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia che aggiunge: “Se sono stati causati dei danni al campo di gioco della Dacia Arena dopo la partita Udinese-Napoli, mi auguro che coloro che li hanno causati pagheranno questi danni e che non vadano in conto alla società dell’Udinese. Sembra inoltre che alcuni tifosi del Napoli – continua Rizzetto – hanno letteralmente strappato dal campo dei pezzi di erba, forse per portarli via come cimelio o per venderli. Se sono state tirate via delle zolle di terra vuol dire che il campo è stato devastato. Evidenzio che le zolle di terra non sono souvenir per tifosi che vengono a depredare un campo. Da parte mia – conclude il coordinatore di Fratelli d’Italia – invio tantissimi complimenti e auguri al Napoli per la vittoria del meritato scudetto”.

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