Pacato ma sempre con le idee chiare. Ecco Fernando Llorente che, ospite nel salotto di Tiki Taka, si lascia andare e dipinge il suo “quadro” sulla Serie A e sul suo percorso personale.
Si parte, e non poteva essere altrimenti dalla Juventus: “Vista da fuori non penso sia cambiato molto a livello di società. Sono cambiati i risultati rispetto a quando giocavo io. La Juve sta vivendo anche un cambio generazionale, però vincere nove scudetti di fila è una cosa incredibile ed è potuto accadere solo grazie a un certo tipo di mentalità”.
L’attaccante dell’Udinese racconta poi le sue stagioni con la maglia del Napoli: “Ho cercato di andare via prima ma una parte di me voleva cercare di ribaltare quella situazione e dimostrare il mio valore in una grande piazza come quella”. Un rapporto con Gattuso difficile: “Per me è stata una bellissima esperienza quella di Napoli. Ho giocato poco ma la gente di Napoli ti entra nel cuore. Poi è chiaro che senza la fiducia dell’allenatore è difficile dimostrare qualcosa: ho bisogno di giocare per aumentare il livello delle mie prestazioni. L’importante è dare sempre il massimo. Ora ho avuto l’opportunità di Udine dove voglio fare bene”.
Il presente è Udine e con mister Gotti va tutti bene: “ll mister ha una grande mentalità. Sta facendo crescere la squadra che ha ampi margini di miglioramento anche perché giochiamo insieme solamente da un anno. Con il lavoro cresceremo ancora”. Anche la società si prende un plauso dallo spagnolo: “Qui c’è una struttura incredibile e un modo di lavorare che non ti aspetti. Si pensa che l’Udinese sia una piccola squadra ma ha tutto per diventare una squadra top che può lottare per grandi obiettivi”.
Sempre per quanto riguarda le società che si sono distinte c’è l’Atalanta: “E’ fortissima, c’è un gruppo che gioca insieme da tanti anni con lo stesso allenatore e che sta migliorando molto. È una grande squadra ma non è la migliore: quest’anno l’Inter ha dimostrato di esserlo”.
Chiosa sull’episodio nel derby di Torino tra De Ligt e Belotti: “E’ una giocata molto difficile da interpretare. Sul momento si poteva dare rigore ma al replay poi si vede che Belotti non prende il pallone e De Ligt lo tocca. Fossi stato al VAR non avrei fischiato calcio di rigore”.