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Bordon: Llorente un ‘nuovo Bierhoff’ per l’Udinese

Ospite della trasmissione 'Replay' su Telefriuli, il professor Claudio Bordon ha commentato il successo dell'Udinese
Monica Tosolini

Ospite della trasmissione ‘Replay‘ su Telefriuli, il professor Claudio Bordon ha commentato il successo dell’Udinese: “Da ciò che si vede, molti infortuni caratterizzano questo campionato. Non bisogna calcolare solo lo sforzo metabolico di ogni giocatore, ma anche quello mentale. Il fatto che un giocatore debba durare tutto l’anno non è un problema per un professionista, ma va messo in evidenza quanto può creare questa situazione pandemica”.

Quali sono le modifiche più importanti da apportare per un preparatore? “Gli allenatori sono migliorati tanto, la tecnologia dà una grossa mano ma non bisogna esasperare, non essere schiavi dei dati. Bisogna mettere in campo la propria creatività. Il preparatore e lo staff è più concentrato sul lavoro individuale, c’è un lavoro ‘di mosaico’, sulle esigenze specifiche di ogni atleta”.

Il Covid pesa molto: “Al momento non sappiamo ancora nello specifico quali sono i danni per un atleta che ne è stato colpito, c’è da attenzionare moltissimo su questo aspetto. Il calciatore che si ferma 15/20 giorni perde tutte le qualità e diventa maggiore l’incidenza degli infortuni”.

Hai avuto Llorente allo Swansea: cosa ci dici di lui? “E’ un giocatore di altissimo spessore, la sua carriera parla chiaro. E’ un leader, un ragazzo serio e disciplinato, un lavoratore: il suo contributo sarà davvero importante. Assomiglia, per certi versi a Bierhoff: fa salire la squadra, è molto bravo di testa. E’ una pedina preziosa e integra”.

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