Alla vigilia di Benevento-Udinese, mister Gotti ha analizzato i temi principali del match.
Mister, la partita di domani sarà fondamentale per archiviare il discorso salvezza e cercare di essere artefici di un buon finale di stagione? È l’obiettivo che ci stiamo prefiggendo di raggiungere da qualche gara a questa parte, in modo da poter poi puntare a chi ci precede in classifica.
Si aspetta di vedere qualche miglioramento in particolare rispetto agli incontri precedenti? La squadra in questi ultimi turni, che purtroppo hanno prodotto pochi punti, non mi è dispiaciuta dal punto di vista calcistico. Quello che ci ha penalizzato oltremodo sono gli episodi e i dettagli: su questo aspetto domani non possiamo sbagliare, soprattutto sulla gestione degli episodi che avvengono all’interno delle due aree di rigore.
Con l’infortunio di Nestorovski l’attacco continua ad essere il reparto più martoriato in questa stagione. Lunedì Nestorovski sarà visitato a Roma dal prof. Mariani e da lì capiremo l’entità di questo infortunio. A lui faccio un grande in bocca al lupo. Anche Llorente ha un piccolo problema fisico, vedremo in queste ore se domani potrà dare il suo contributo in campo.
L’Udinese è la seconda squadra in serie A per rigori concessi: 9 in totale, 3 nelle ultime 4 partite. Ha parlato di questo aspetto con la squadra? È ovvio che se ne parli, anche se non è facile gestire questo tipo di situazioni, che si presentano di volta in volta in maniera diversa. L’osservatore esterno vede un’immagine con un giocatore che allarga il braccio e dà un giudizio rispetto al regolamento. In una visione un po’ più ampia, il giocatore che si trova in area, che sia un difensore o di un altro ruolo, ha dei compiti da svolgere (una chiusura, un cambio di direzione, un colpo di testa). Chi ha scritto il regolamento ritengo che comprenda un po’ meno bene queste situazioni in senso generale.
Trattandosi della terza partita in una settimana, ci saranno dei cambiamenti nella formazione? Le ultime 24 ore tra la rifinitura e la partita saranno preziosissime per recuperare un po’ di energie. Le valutazioni di stasera e di domani mattina, oltre ai colloqui con i giocatori, saranno importanti per comprendere se tutti avranno recuperato al meglio.
Può essere un’opzione l’impiego di Braaf da titolare? Braaf, come tutti, è sempre un’opzione. Cerco a priori di non togliere a nessuno una possibilità. È un ragazzo di 18 anni con indubbie qualità e potenzialità. Arriva a Udine e viene enfatizzato, per essere invece demonizzato dopo la partita di Bergamo e di nuovo enfatizzato dopo i 15’ di mercoledì col Cagliari. Chi lo vede lavorare tutti i giorni ha il compito di capire quali sono i momenti giusti in cui può esprimere al meglio le sue qualità e dare un apporto concreto ed efficace alla squadra. Non è sempre facile individuarli e gestire gli equilibri che riguardano anche gli altri calciatori.
Si aspetta un Benevento simile a quello visto all’andata a Udine o a quello delle ultime partite in cui ha concesso parecchio alle proprie avversarie? Credo che a questo punto del campionato sia opportuno occuparci di quello che dobbiamo fare noi, gestendo meglio gli episodi come avveniva più facilmente all’inizio di questa stagione.
La presenza dei tifosi fuori dal Bruseschi durante la rifinitura aveva portato bene alla squadra nelle gare con Verona e Fiorentina. Può essere uno stimolo anche questa volta? I tifosi, come noi tutti, non amano perdere. Il tifoso poi si aspetta soprattutto che la maglia venga onorata con l’atteggiamento e dando tutto. E su questo non dovremo sbagliare.