Vigilia della sfida salvezza tra Udinese e Cagliari. Mister Cioffi: “Pereyra non recupera, domani non ci sarà”, annuncia subito. E poi: “La Juve è passata. Siamo euforici ma molto umili. Sappiamo che abbiamo fatto qualcosa di straordinario, ma è niente se non facciamo punti domani. E’ fondamentale domani uscire dal campo con punti. Quanti, dipenderà tanto dall’atteggiamento che avremo. Io sono sicuro che i ragazzi risponderanno presente, con il piglio giusto”.
Avete battuto tre grandi squadre. Come mai? E’ una casualità? “Contro il Sassuolo cosa abbiamo fatto? Li abbiamo aspettati o siamo andati alti? Col Verona cosa abbiamo fatto. VI focalizzate sul risultato. Ma è passato. Le partite le abbiamo preparate con la stessa linea di aggressione, noi siamo una squadra di ripartenza. Il nostro stile è la profondità di attacco in verticale o di conduzione dello spazio. Noi dovremo migliorare nella fase di possesso, ma quello lo si è visto anche contro il Monza, contro cui abbiamo giocato con personalità”.
Ehizibue o Ferreira o Ebosele? “Sono tutte opzioni”.
Quale gara più difficile da preparare? “Tutte lo sono. Giocheremo da Udinese, se giochiamo così portiamo a casa punti”.
Dubbi di formazione? “Sugli esterni e in mezzo al campo, dove ho visto grande qualità e grande approccio. Due dubbi, li risolverò domani mattina”.
Come stanno i lungodegenti? “Davis potrebbe avere 15/20 minuti. Deulofeu e Bijol hanno tempi più lunghi di due settimane”.
L’innesto di Giannetti ha dato sicurezza, ma tutta la squadra è cresciuta: “Lautaro è stata la scintilla, ma poi c’è la consapevolezza. Si impara dagli errori, si migliora. E poi c’è la scintilla che ti dà consapevolezza di ciò che facevi bene e di ciò che non facevi bene”.
Samardzic contro la Juventus la miglior partita della stagione, secondo te? “Ha tappato solo la partita con l’Inter, in fase difensiva. Poi ha sempre svolto i compiti assegnati. Con la Juve ha avuto una resilienza mentale altissima, che da uno con il suo talento è inaspettata, ma so che lo può fare. E deve continuare a farlo. Dopo il mercato, si è visto un Samardzic encomiabile. E’ importante tanto quanto Payero e Zarraga, che ha meno spazio, ma in allenamento si sente”.
Thauvin: tanto difficile ritornare dopo aver vissuto in un altro mondo calcistico? “Da quando ci sono, è sempre stato un riferimento per me e per la squadra. Non so come è arrivato qui, ma con me dal primo giorno è andato forte. Non si è mai lamentato, ha aspettato in silenzio il suo momento. E’ uno dei nostri leader silenti”.
