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Up & down bianconeri

Oltre ai bilanci dati dai freddi numeri, la sosta induce anche a riflessioni sul momento dei bianconeri, di alcuni in particolare.
Monica Tosolini

Oltre ai bilanci dati dai freddi numeri, la sosta induce anche a riflessioni sul momento dei bianconeri, di alcuni in particolare. Quelli che più si stanno distinguendo, per motivi assolutamente diversi, nel bene e nel male. Pensieri che ovviamente rispecchiano quanto accaduto ultimamente alla luce dei recenti avvenimenti. Ed ecco chi può sorridere e chi no.

GLI ‘UP’

DE PAUL – E’ sempre lui il protagonista in casa Udinese. In campo e fuori. Leader in campo e nello spogliatoio, come lui stesso ha ammesso di sentirsi e di voler essere. Un percorso in costante crescita, il suo qui in Friuli, che lo ha portato ad una maturazione evidente. E’ pronto a prendersi la squadra sulle spalle e a dire la sua, per farsi sentire con un certo peso. E’ così che vanno viste anche le sue parole a sostegno di Gotti dopo il pareggio strappato a Reggio Emilia: De Paul ha lanciato un messaggio chiaro a chi metteva in discussione l’allenatore, non ha avuto remore a schierarsi apertamente al fianco del mister, in rappresentanza della squadra. Gol e assist per la vittoria.. di Gotti. Bravo Rodrigo! Ma il Diez bianconero non si è fermato qui. Ecco dall’Argentina dichiarazioni d’amore per Udine e l’Udinese: “So che essere diventato il 10 dell’Udinese non è come esserlo del PSG. Se giochi male, può esserci una svalutazione, magari da parte di persone che non sono preparate: “Normale, De Paul non gioca per l’Elite, gioca per l’Udinese”. Ma perché dovrei cambiare? Sono immensamente felice per le cose che ho realizzato, vedendo da dove vengo”. Una vera perla, un discorso ‘da grandi’.

NUYTINCK – L’Udinese ha un altro leader, quello che regge la difesa. Ne ha avuto conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, con il suo ritorno in campo. Alla sua prima da titolare in questa stagione è arrivato il primo clean sheet in campionato dell’Udinese. E non si tratta di una mera coincidenza. Anche in lui batte un grande cuore bianconero: lo ha dimostrato un anno fa, quando ha rifiutato il trasferimento all’Amiens attirando le ire di chi lo voleva via e lo ha accantonato; lo ha confermato sempre, in campo. Lo concretizza con le dichiarazioni (“sono pronto a diventare una bandiera dell’Udinese, ha detto poco più di una settimana fa) e con i fatti: sta per firmare il prolungamento con l’Udinese. 

GOTTI – Nel calcio, si sa, si fa presto a dimenticare. In molti avevano scordato il finale della scorsa stagione, quelle 12 partite in cui l’Udinese, dopo tanto tempo, ha ripreso a mostrare bel gioco. Ha anche ottenuto risultati, fattore fondamentale per un allenatore. Le carte si sono poi scompigliate, come accade spesso. Nell’Udinese, stavolta, ancora di più, tanto da costringerlo a tentare il cambio tattico dopo secoli di 3-5-2. La pazienza doveva essergli concessa, ma non è stato proprio così. Tutti sappiamo bene quanto sia stato prezioso, soprattutto per lui, quel punto preso a Reggio Emilia. Sa che un allenatore non può mai sentirsi al sicuro, ma gli auguriamo che a lui questo possa accadere. E non perchè lo hanno auspicato a gran voce i leader bianconeri De Paul e Nuytinck, ma perchè crediamo davvero che meriti fiducia. Forza mister!

I DOWN

PEREYRA – L’argentino aveva iniziato bene la sua seconda avventura all’Udinese, ma nella partita con il Sassuolo non è piaciuto e, a rovinargli la festa del ritorno in Nazionale, quel problema muscolare. Peccato.

PRODL – Da quando è stato dirottato a Udine è riuscito a farsi notare solo alla presentazione della nuova maglia, la prima, quella che richiama i fasti dell’era Zico. Poi è tornato nell’ombra, si è eclissato, vittima di un problema che continua ad impedirgli di indossare il bianconero in gare ufficiali. La sua storia a Udine, in circa nove mesi, si è dipanata tra infortuni, panchine e non convocazioni.  Mai ‘na gioia.

DEULOFEU – Ha grande voglia di tornare a certi livelli, ha scelto Udine per arrivarci, ma deve fare i conti con i tempi di recupero dall’intervento al crociato a cui si è sottoposto a marzo. Nessuno può sognarsi di mettere in discussione la sua qualità, ma ha pagato dazio a mesi lontano dal campo. Sta recuperando e prestissimo lo troveremo sicuramente tra gli ‘UP’.

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