Udinese pronta allo sprint finale. Contrariamente a quanto successo spesso nelle ultime 8 stagioni, l’Udinese può permettersi di alzare la testa per scalare posizioni. La salvezza, con due gare da recuperare e altre nove da giocare, sembra essere davvero affare di altri. Cioffi, che sembra finalmente aver trovato la quadra giusta, dovrà preoccuparsi semmai di cercare di raggiungere quel decimo posto che la società ha chiesto a fine mercato, convinta della qualità della rosa messa a disposizione dell’allenatore.
E’ giusto provarci e regalare alla piazza un finale tutto da vivere dopo aver riservato più sofferenze che ricordi memorabili dall’ultimo anno di Guidolin in poi.
L’Udinese, infatti, in queste ultime 8 stagioni ha avuto una sola costante: il rendimento altalenante. Rendimento che, troppo spesso, crollava proprio verso la fine della stagione. Diciamo pure, dalla trentesima giornata in poi. In tre annate in particolare, si è distinta per i numeri di sconfitte, arrivate a sei nelle stagioni 2014/15 (finale costato la conferma a Stramaccioni), 2017/18 (inquietanti le 11 sconfitte consecutive da febbraio ad aprile) e 2020/21 (la società, poi, ha riflettuto a lungo prima di scegliere nuovamente Gotti).
Il finale più esaltante, dopo una annata che aveva già riservato gli esoneri di Velazquez e Nicola, lo ha riservato Tudor, con 4 vittorie, 3 pareggi e 2 sole sconfitte nel 2018/19. Abbastanza bene si è chiuso anche il campionato successivo, con Gotti che ha inanellato 4 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte.
Nelle altre stagioni (2013/14; 2015/16 e 2016/17), l’Udinese ha totalizzato nelle 9 gare finali sempre due sole vittorie. Una miseria!
Adesso, però, non ci sono scuse nè alibi. Il calendario è favorevole (dopo il Napoli, ci sarà una sola grande, l’Inter); la squadra è in salute fisica e mentale; c’è gioco e, a parole, anche tanta voglia.
Gli ingredienti per uno sprint importante ci sono tutti. E’ tempo di fatti!
