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Samir saluta: “Mi sento un vero friulano”

Negli ultimi quattro giorni l'Udine pallonara è stata scossa da due eventi: lo tsunami Covid, che ha colpito il gruppo squadra, e la cessione di Samir
Monica Tosolini

Negli ultimi quattro giorni l’Udine pallonara è stata scossa da due eventi: lo tsunami Covid, che ha colpito il gruppo squadra, e la cessione di Samir. Se la prima ‘calamità’ si poteva prevedere, visto il dilagare della pandemia nel calcio e nella vita in generale, la seconda ha lasciato tutti un po’ di stucco. In primis, perchè all’alba della sessione di riparazione del mercato non si prevedevano movimenti in uscita dal reparto difensivo se non, in caso di affare per società e giocatore, per De Maio. E poi perchè all’Udinese, lo sanno ormai tutti, vige la regola secondo cui a gennaio i big non si lasciano partire.

E Samir un big lo è a tutti gli effetti. E’ il giocatore di questo gruppo che era da più tempo a Udine: 5 stagioni e mezza, 141 presenze e 6 gol. Stagioni con rendimento non sempre costante, con periodi bui causati da infortuni, ma con un grande attaccamento alla maglia, sempre professato. Negli anni, ha ricevuto diverse ‘chiamate’ dal Brasile (l’ultima, contemporanea a quella del Watford, dal Palmeiras), ma ha sempre apertamente dichiarato di voler rimanere a Udine. E questo era effettivamente il suo desiderio, ribadito in ogni intervista, prima di chiudere nel ‘suo’ Flamengo.

Alla fine ha accettato la corte del Watford. Un primo assaggio della realtà inglese il giorno 3 gennaio, poi il frettoloso rientro a Udine quando ancora si pensava di riuscire a giocare contro la Fiorentina. Quindi la definitiva partenza, con l’annuncio ufficiale della cessione ieri. Con l’Udinese che ha ‘aggiustato’ la classifica grazie ad una ritrovata fiducia in se stessa, Samir va a cercare di risollevare le sorti di un Watford in difficoltà, soprattutto nel reparto arretrato, reparto in cui Gino Pozzo si è già assicurato anche Kamara dal Nizza.

Prima di immergersi totalmente nella realtà londinese, Samir saluta così Udine: “Carissimi amici friulani vi ringrazio!! .. ringrazio i tifosi, la società, la città e i compagni di squadra. I miei figli sono nati a udine, quindi mi sento un vero friulano e così la mia famiglia. A udine e all’Italia devo tantissimo, in 6 anni sono cresciuto calcisticamente e professionalmente e vi ho voluto bene perché siete la mia gente. Mi scuso per alcune prestazioni ma credo che nel calcio esistono momenti difficili per tutti, ho comunque cercato di dare il massimo per questi colori. Lascio l’Italia per una nuova avventura e non dimenticherò mai questa città che mi ha accolto e ospitato. Resterete nel mio cuore e vi sarò grato per sempre. Forze Udinese!”

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