Gli algoritmi del CIES accreditano al Cagliari ed al Parma qualche decimale in più dei 35 punti; per il Torino la stima è leggermente superiore. Tutto ciò per dire che la salvezza bianconera in quest’anno così strampalato, dovrebbe concretizzarsi con abbondante anticipo, quantomeno in relazione ai finali vissuti nelle passate stagioni.
Tutti riconoscono, seppur tra incerti iniziali causati da indisponibilità fisiche, che l’organico approntato valga sensibilmente oltre i 40 punti necessari al mantenimento della categoria. Buona parte della critica altresì, identifica nella perdurante continuità gestionale, uno dei fattori prevalenti e premianti, almeno in relazione ai risultati sportivi ottenuti. I 33 punti conseguiti in 28 gare, possono sembrare tanti o pochi a seconda di come si gradiscano interpretare. Valgono 1.18 punti a gara, che portano ad una proiezione finale di circa 45 punti.
Merito dell’organico allestito allora, o merito di GOTTI il passo convincente dimostrato una volta superate le difficoltà iniziali? I 15 punti in 9 gare del ritorno (1,66 a partita / passo da 63 punti a torneo), sino a che punto possono considerarsi veritieri? perché se così fosse, perdere il timoniere sarebbe una sciagura – uno striscione è comparso in tal senso nei pressi dell’Arena proprio in questi giorni! Giunti all’ultimo quarto di stagione, proviamo allora a ripercorrere il cammino bn, analizzando le risorse a disposizione di GOTTI nel corso di questi 7 mesi. – Sett/Ott.’20 – parte il torneo con parte degli argentini toccati dal Covid.
L’ingaggio di DEULOFEU esalta la piazza, ma il giocatore non sembra pronto a causa del grave infortunio patito 6 mesi addietro. L’avvio è balbettante anche perché si cerca di applicare con efficacia un modulo maggiormente offensivo (433) in grado in teoria, di esaltare la fase realizzativa di un gruppo ragionevolmente dotato sul piano tecnico. RDP e MUSSO rappresentano certezze, il Tucu non dimostra alcuna difficoltà di inserimento, PUSSETTO appare motivato quanto basta a dare un contributo sostanzioso. Nonostante ciò i risultati stentano ad arrivare. 6 gare maturano appena 3 punti (vittoria sul Parma) nonostante un gioco apprezzabile, con la successiva trasferta di Sassuolo che sembra segnare già uno spartiacque decisivo. GOTTI sente la panchina scricchiolare e rilancia un più prudente 532 molto accorto sul piano tattico, privilegiando la fase di non possesso. Arriva un punto meritato contro un avversario lanciatissimo e come per magia si ritrovano antichi equilibri.
– Nov/Dic.’20 – La sosta del campionato sembra fortificare la nuova strada intrapresa. 3 vittorie e 2 pareggi (la gara con l’Atalanta viene rinviata a Gennaio) indicano una ritrovata vivacità. Unica nota stonata, la perdita per infortunio a Torino di NUYTINCK, leader carismatico della retroguardia. 11 punti con 2 vittorie esterne autorizzano a sognare. Il passo degli ultimi 2 mesi è da Europa.
– Gen ‘20 – Le feste natalizie per i tifosi bn non sono esaltanti. Alla vigilia di Natale, Pippo Inzaghi riporta tutti sulla terra espugnando il Friuli. Il calendario poi e gli infortuni fanno il resto: sconfitte con Juve (oltre alla perdita di PUSSETTO) Samp e Napoli e pareggino alla Befana rimediato all’ultimo tuffo a Bologna, con un uomo in più per un intero tempo. Un solo punto in 5 gare con alle porte il recupero con la Dea in formissima e l’Inter a chiudere il girone d’andata, mettono una certa apprensione all’ambiente, dati i soli 16 punti ottenuti in 16 gare con una media da retrocessione. E la panchina di colpo sembra tornare in discussione nonostante l’endorsement verso il tecnico ottenuto da parte dei giocatori più rappresentativi, su tutti RDP. Mercato di riparazione – l’Udinese decide di rinunciare a LASAGNA in preoccupante involuzione ma dimostratosi voglioso di cambiare aria. Si rinuncia anche al recuperato MANDRAGORA smanioso di giocare con continuità, in parte però chiuso da WALACE, ARSLAN, MAKENGO. Arrivano diversi soldini via Juve per il centrocampista oltre a 10 milioni dalla cessione del mantovano al Verona. In avanti si decide di puntare sull’esperienza e sul fisico di un giocatore esperto come LLORENTE, peraltro reduce da 2 stagioni piuttosto incolori. Arriva anche il talentino ribelle del Suriname di proprietà del Man.City, Jayden BRAAF, accreditato di virtù calcistiche fuori dalla norma ed inserito tra i primi 50 giovani talenti del calcio mondiale da Goal.com!
– Feb/Mar ‘20 – con due pareggi contro le due avversarie nerazzurre, entrambe più dotate sul piano tecnico, si chiude il girone d’andata. Il morale risale e la difesa riappropriatasi di NUYTINCK, inizia a trovare solidi equilibri in previsione del girone di ritorno. L’Inter mitraglia capace di segnare a tutti in campionato, con l’Udinese stecca, lanciando in tal modo un segnale inequivocabile a GOTTI, la difesa c’è, rappresentando un punto di forza testimoniato dai clean sheet in continuo aumento. Il girone di ritorno parte alla grande con le vittorie di Spezia e al Friuli col Verona. Roma all’Olimpico nella successiva potrebbe rappresentare un crocevia importantissimo, ma la squadra non si dimostra all’altezza della rivale. La sconfitta è netta e marca una distanza considerevole dalla prime della classe. Appresa la lezione la squadra reagisce, pari a Parma in rimonta, vittoria con la Viola sul finale cui segue un pari beffardo a San Siro subito al 97º, poi vittoria perentoria col Sassuolo e pari equo a Genova. Un girone di ritorno di gran carriera – 15 punti in 8 gare – 33 punti in classifica con posizionamento sulla parte sinistra della graduatoria.
– Lazio per la svolta – la proprietà si fa sentire puntualizzando che l’organico vale ben oltre la salvezza, e i 40 punti canonici chiesti ritualmente dalla società ad inizio di stagione quale traguardo minimo da perseguire, non appagherebbero necessariamente le rinnovate ambizioni societarie. Infortuni importanti non facilitano certo il tecnico Adriese, che deve rinunciare ai lungo degenti PUSSETTO, JAJALO, ma anche alle indisponibilità perduranti di DEULOFEU, OKAKA, FORESTIERI, OUWEJAN, SAMIR. Una parte di critica imputa però al tecnico il mancato utilizzo di BRAAF, impiegato peraltro con efficacia nei 10’ giocati con la Fiorentina. CARNEVALE asserisce che il ragazzo, ormai pronto, pur dotato, necessita di una fase di ambientamento oramai prossima alla conclusione e che la società crede moltissimo in Jayden. Il tempo dirà…. La partita contro la squadra di Simone Inzaghi reduce dall’eliminazione in CL scesa al Friuli in condizioni psico fisiche non esaltanti nei suoi interpreti più celebrati, non parte con l’atteggiamento desiderato. I primi 45’ sono quasi completamente calamitati dai capitolini, che chiudono il parziale in vantaggio, costringendo i ragazzi di GOTTI ad arroccarsi ripetutamente su una difesa anche valida, ma sin troppo esposta alle ripetute offensive dei rivali. Il buon secondo tempo giocato non è apparso sufficiente a rovesciare giudizi di condanna nei confronti di un approccio alla gara che non è piaciuto, deludendo gran parte delle aspettative riposte.
Giunti dunque a 10 gare (30 punti) dalla fine, l’Udinese ripartirà andando a far visita alla squadra forse più in forma del torneo, l’Atalanta del Gasp.
Difficile stabilire per contro obiettivi di classifica che razionalmente potrebbero oscillare tra l’ 8ª e la 16ª posizione del ranking, riconoscendo come interpretazione e risultati prossimi, possano comunque orientare scelte future con cambiamenti pianificativi, anche radicali.
L’opzione (fine febbraio) per blindare il rapporto con il tecnico è stata fatta scadere; lo stesso GOTTI pare vantare a seconda dei bookies, delle pretendenti più o meno accreditate (Lazio forse difficile, Fiorentina e Torino possibili, Samp e Bologna outsider), ma è pur vero che con un progetto tecnico solido, Luca rimarrebbe volentieri in Friuli. Non crediamo sia una questione di ingaggio, quanto proprio di progetto e di coinvolgimento nelle scelte dei componenti la rosa futura. Ogni allenatore è conscio di quanto il patrimonio tecnico sia garanzia di risultati, con questi ultimi garanti di obiettivi a salvaguardia del lavoro svolto. Meglio 200.000 € in meno sul conto, ma un RDP in più, se proprio vogliamo sintetizzare brutalmente il concetto.
Cosa succederà allora tra una ventina di giorni quando innanzi ad una più che probabile salvezza (solo un disastro potrebbe mettere in discussione l’obiettivo), la società inizierà a muovere passi concreti nel programmare la stagione ‘21-22, speriamo quella del ricoinvolgimento definitivo dei tifosi allo stadio?
Partiamo allora dal bilancio, voce mai trascurata dalla fam.Pozzo in fase di pianificazione. DE PAUL e MUSSO sono le gemme in organico, gioielli su cui monetizzare, elementi a cui nessun tecnico puó rinunciare a cuor leggero, GOTTI incluso. RDP, inutile illudersi, non potrà essere tenuto quale ostaggio ancora a lungo. La fila delle pretendenti é lunga a partire dai Reds di Liverpool per finire alla Lazio di Lotito (qualche legame con GOTTI ?). Il giocatore ha scelto di affidarsi alla procura di Raiola e questo la dice lunga sulla probabilità di partenza del talento di Sarandì… 40 milioni più bonus è la richiesta iniziale dell’Udinese e 4 milioni a salire per l’argentino punto fermo dell’Albiceleste, quella del procuratore. Le probabilità di perdere il centrocampista restano alte, almeno tanto quanto un introito sopra i 35 milioni, incluse possibili contropartite tecniche di giovane età, caratterizzate però sempre da ingaggi contenuti. Il sostituto in prospettiva, dopo il fallimento Balic, potrebbe essere il serbo Branislav Knezevic, millennial del 2002, la cui crescita potrebbe avvenire sotto l’ala protettiva del Tucu o a sorpresa Nicolò Fagioli via Juve.
Il secondo candidato alla partenza è Juan MUSSO (90%), comunque per un controvalore non inferiore a 28/30 milioni. La Roma sembra la candidata più forte, a ruota l’Inter o il Milan se perderà Donnarumma guarda caso sempre affidatosi a Mino Raiola. I capitolini senza la qualificazione in Champion si ritirerebbero in buon ordine a meno che l’Udinese non si accontenti di una quindicina di milioni più un paio di giovanotti della Primavera, vivaio storicamente eccellente dotato di elementi dalle prospettive molto intriganti. Se la Roma accetterà di conguagliare l’affare con l’inserimento del centrocampista Diawara (‘97) o dell’esterno d’attacco spagnolo Carles Perez (‘98) verso cui GOTTI manifesta da sempre un debole, allora l’affare sarà più probabile. Il sostituto in pole sembra essere il portoghese Maximiano (‘99) dello Sporting Lisbona.
Con i 50/60 milioni incassati, 70 nell’ideale più i 25 tra Lasagna e Mandragora, l’Udinese cercherà una punta di qualità certa. Con buone probabilità arriverà dall’estero, ma gli errori commessi nelle ultime sessioni (Perica, Bajic che comunque non sta andando così male ad Ascoli, Matos, Maxi Lopez, Vizeu, Ewandro, Penaranda, Teodorczyk) dovrebbero indurre la dirigenza ad evitare profili low cost – da 4/5 milioni per capirci – per orientarsi su elementi di categoria dal valore garantito, su stime prossime ai 12/15 milioni. Si guarda sempre con attenzione al campionato turco, dove l’Euro non è di casa. Il sogno è SCAMACCA di proprietà del Sassuolo, che potrebbe venir prelevato e girato dalla Juventus, intenzionata a ottenerne la titolarità, proprio all’Udinese nella intricata operazione Mandragora. In caso di retrocessione potrebbe venir richiesto l’ex azzurro Pellè (che non gradisce scendere in B, specie se D’Aversa lasciasse l’Emilia) al Parma, con parte dell’oneroso ingaggio a carico degli emiliani. Altro profilo potrebbe essere quello di Joao Pedro – forse un po’ sù di età (29) ma piace da tempo – o lo stesso Pavoletti (se resta GOTTI), pur con il livornese mai così integro dal punto di vista fisico. Più difficile Simeone che potrebbe andare in Spagna in caso di retrocessione. Qualche chance va riservata anche a N’Zola (specie se arrivasse Italiano), o per Simy del Crotone perfetto alter ego del Re Leone.
Ai fianchi della prima punta giocherebbero un rigenerato (si auspica almeno) DEULOFEU a sinistra e PUSSETTO a destra per un 4231 che prevede il Tucu PEREYRA dietro alla prima punta. Piace Messias, gran sorpresa brasiliana del Crotone e si proverà a trattenere BRAAF, ma solo se il City accetterà una clausola di valorizzazione in base alle presenze. In mezzo 2 centrocampisti da scegliere tra WALACE, ARSLAN, MAKENGO, COULIBALY (molto apprezzato a Salerno), cui potrebbe aggiungersi il turco Tokoz in scadenza con il Besiktas; 2 giovani promettenti, meglio se italiani, potrebbe venir inseriti in organico mentre PALUMBO, pur apprezzato dal mister, dovrebbe venir mandato a farsi le ossa altrove. Sugli esterni MOLINA è confermatissimo, mentre a STRYGER verrà proposto il prolungamento di contratto sino al 2023. OUWEJAN se recupererà una condizione atletica dignitosa, verrà preferito a ZEEGELAAR che a sua volta potrebbe far ritorno in Inghilterra. Potrebbe arrivare in Friuli se si rimetterà dall’ennesimo infortunio Luca Pellegrini dal Genoa per la fascia sinistra, qualora si possa perfezionare un’operazione (DE PAUL) con la Juve – l’alternativa sarebbe Locatelli – piuttosto caldeggiata da Pirlo. Dietro sembra che almeno 4 giocatori abbiano conferma certa. Oltre a NUYTINCK, BECÃO, SAMIR, verrà riscattato dalla Spal BONIFAZI (8 milioni), e inserito un giovane di prospettiva. DE MAIO è destinato a rimanere in rosa specie in caso di conferma di GOTTI.
In merito al tecnico, se la stagione si chiuderà dignitosamente (a GOTTI verrà chiesto comunque di osare di più in prospettiva 2021/22) verrà fatta una proposta di rinnovo a cifre leggermente ritoccate in alto. Se viceversa la china intrapresa si orienterà verso una direzione poco auspicabile, è possibile, anzi probabile, che le strade si possano dividere. Zanetti che fa miracoli al Venezia appare un candidato autorevole, specie se concluderà il torneo cadetto giungendo ad una promozione assolutamente impronosticabile. Piace molto anche l’emergente Italiano dello Spezia, al netto della nuova proprietà americana che ha grandi progetti sull’ex Trapani, il quale in caso di divorzio potrebbe portare con se uno tra N’Zola e Piccoli, attaccanti di buona levatura.
Piacciono anche Di Francesco (in passato però aveva rifiutato la panchina bn), in cerca di rilancio ma forte di un accordo sino al 2023 con il Cagliari ad oltre 1.8 milioni a stagione e D’Aversa, qualora dovesse malauguratamente per lui, condurre i ducali ad una maldestra retrocessione.
3 gare ancora, Atalanta, Torino, Crotone e le scelte assumeranno i connotati tipici della improcrastinabilità.