Alla fine gli elogi per la buona ora di gioco non sono sufficienti ad appagare un ambiente che attendeva un risultato di prestigio data la presunta tranquillità di classifica.
L’Inter pur priva di Lautaro e S.Handanovic rimane sempre organico di valore, almeno tale da mettere a nudo le debolezze congenite dei bianconeri; e così è stato.
Due incertezze dei centrali friulani hanno procurato con la complicità del Nino Maravilla, le due marcature di Lukaku, colpi dai quali i padroni di casa non si son più ridestati. Poco da imputare al mister, abile ad imbrigliare per una buona frazione di match gli uomini di Conte, sfortunato negli episodi a lui certo non declinabili… La differenza forse sta tutta nello spessore degli uomini poiché per quanto volitivo, in fase realizzativa KL15 non vale evidentemente il bisonte nerazzurro.
L’anno passato a San Siro un giocatore di nome PUSSETTO seppe mettere in difficoltà la retroguardia nerazzurra, ma quel giocatore oggi è solo un ricordo, e…., peggio, non è stato nemmeno sostituito! 5 cessioni (BARAK intanto si diverte e segna a Lecce), contro una sola entrata(ZEEGELAAR), la dicono lunga sugli intendimenti societari.
Se il messaggio è questo, non si può pretendere che i giocatori, pur professionisti, gettino domenica dopo domenica il cuore oltre l’ostacolo. 40 son l’obiettivo stagionale, esplicitamente dichiarato, poi liberi tutti nella speranza non sia necessario inventarsi qualcosa negli ultimi 180’ contro il Lecce di BARAK o il Sassuolo di De Zerbi. Per ogni giocatore c’è il tariffario, guai ad identificarlo in un possibile beniamino. E chi vi scrive una volta di più ha compreso che portare il proprio bimbo allo stadio è opera di puro illusionismo ideologico. Vietato aprire ai sentimenti da tifo in Friuli. Annotiamo solo come i piccoli tifosi bianconeri, dei quali mi sono coraggiosamente contornato, rappresentino oramai, come i panda, una razza in ineludibile via di estinzione.