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Idea play out: così Pozzo alza l’asticella

Con il calcio sempre più impantanato tra beghe interne e pasticci politici, paron Pozzo ha deciso di intervenire e cercare di portare un po’ di raziocinio laddove questa parole viene per lo più ignorata o usata a sproposito.
Monica Tosolini

Con il calcio sempre più impantanato tra beghe interne e pasticci politici, paron Pozzo ha deciso di intervenire e cercare di portare un po’ di ‘raziocinio’ laddove questa parole viene per lo più ignorata o usata a sproposito.

L’azionista bianconero, che naviga nei mari molto mossi della A da ben 34 anni, ha spiegato ieri un paio di concetti facili facili, predicando ancora una volta prudenza e cercando di far ragionare sul concetto degli infortuni che potrebbero pesantemente condizionare l’eventuale ripresa del campionato.

Pozzo ha voluto sottolineare che l’Udinese non è contraria alla ripresa, ma che la data del 13 giugno è troppo vicina. Per fare le cose in maniera più sicura serve almeno un mese di allenamenti ‘veri’, per cui si potrebbe ragionare su una ripartenza a fine giugno.

Il problema, purtroppo, è il tempo: ci sono 12 giornate da giocare entro l’inizio di agosto per portare a termine questo campionato e diventa proibitivo riuscirci.

Forse, proprio rendendosi conto di questo, Paron Pozzo ha fatto oggi una importante apertura: quella ai play off e play out, argomento delicato che promette nuove battaglie all’interno della stessa Lega di serie A. Pozzo, però, può permettersi un simile suggerimento visto che anche l’Udinese potrebbe finire per essere interessata da questa soluzione. La compagine friulana è quattordicesima in classifica e dietro di sé ha sei squadre. Se la questione play out venisse allargata a otto team, i bianconeri ci finirebbero dentro assieme alla Fiorentina. E, in una situazione anomala come quella attuale, fare previsioni su come potrebbe andare è assolutamente impossibile.

Di sicuro l’Udinese si troverebbe a dover lottare per una permanenza che, se invece la classifica finale rimanesse questa, sarebbe già cosa fatta. Tornare di nuovo in ballo non sarebbe facile, perciò non resta che allinearsi alla speranza di Gravina e Dal Pino: che il premier Conte in persona venga in soccorso del calcio e detti finalmente le linee della ripresa di questo campionato. Se si vorrà ripartire..

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