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Classifica mossa, sospiro di sollievo

Cellino e il suo Brescia non vivono come noto, un momento propriamente sereno.
Monica Tosolini

Cellino e il suo Brescia non vivono come noto, un momento propriamente sereno. L’ulteriore avvicendamento sulla panchina delle rondinelle con l’insediamento del “fidato” Diego Lopez, complice il triplo fallimento Corini – Grosso – Corini, contempla evidentemente una presunta fase di rivoluzione tecnico-tattica oltreché gestionale, all’interno di un contesto affatto rassegnato alla deficitaria situazione di classifica.

Balotelli con le proprie marcate contraddizioni insignito con la fascia di capitano, Cistana, 22.enne segaligno difensore bresciano già in orbita azzurra, Tonali, elemento quotato oltre 50 milioni da un mercato forse schizofrenico, son giocatori di tutto rispetto per una piazza la cui ambizione stagionale è quella di salvare la pellaccia.

A GOTTI, una volta inquadrato l’11 da schierare col rituale 352 – DE MAIO preferito a BECÃO e JAJALO a MANDRAGORA al Rigamonti – non resta che cercare di smuovere una classifica da troppo tempo impalata a 24, oltre che vendicare il ko dell’andata, prima vera avvisaglia delle crepe insinuatesi nella gestione TUDOR. Da osservare come in panchina i giocatori di movimento dai 10/11 rituali, non superino la cifra di 7, un centrale, due esterni, due centrocampisti, due punte; non proprio la sagra dell’opulenza! Dalla Primavera il “nulla” da anni! Quando si parla di cura dimagrante….. L’Udinese parte bene e dopo 90” KL15 colpisce l’ennesima traversa della sua sfortunata stagione. La squadra gioca, costruisce, ma fallisce sempre la stoccata decisiva. 5,6 occasioni piuttosto ghiotte, non sono sufficienti per sfondare la rete difesa da un attento Joronen. Il Brescia si affida alle scorribande di un Balotelli responsabilizzato dal nuovo tecnico.

La ripresa vede al 5º di gioco, la sostituzione dell’ammonito JAJALO con il pari ruolo MANDRAGORA. Tra i friulani i ritmi non ricalcano quelli impressi nella prima frazione, e i padroni di casa raramente si rendono pericolosi. Le occasioni latitano almeno sino ad un quarto d’ora dal termine, quando RDP dal limite dell’area finisce con il colpire la seconda traversa di giornata, complice in verità un gran intervento dell’estremo difensore bresciano, distintosi nell’occasione. La sensazione che il match potesse aver esaurito le opportunità migliori si andava diffondendo tra gli spettatori, quando ad una manciata di minuti del 90º la difesa bn sino ad allora piuttosto attenta, cadeva nel consueto errore di giornata, con un maldestro rinvio di DE MAIO che metteva di testa la palla proprio sui piedi di Bisoli (guarda caso in passato seguito dalla società), che ringraziava infilando con un po’ di fortuna il diagonale, sotto le gambe di MUSSO.

La frustrazione assaliva la squadra di GOTTI che si trovava ingiustamente sotto. Il Brescia poi in contropiede si trovava nelle condizioni di chiudere la gara, ma l’imprecisione oltre ai limiti tecnici del gruppo guidato da Lopez, tenevano accesa la speranza di pareggiare le sorti. Situazione che puntualmente si verificava poiché va riconosciuto che una volta sotto nel punteggio, i ritmi impressi dai bianconeri, ieri in grigio, tornavano ad essere quelli dei primi 30’ di gioco. Era RDP a capitalizzare la segnatura all’ultimo tuffo, grazie questa volta ad una incertezza del portiere di casa, che vedeva sfilare il diagonale sotto la mano destra.

Pareggio a dir poco meritato, ma quanta paura pensando al Lecce corsaro a Napoli finito a meno 3, le vittorie delle genovesi una a meno 2 e l’altra a meno 6, con una salvezza affatto conquistata, e un solo punto acciuffato all’ultimo nelle ultime 4!

Ma, Lecce con BARAK ancora tra i migliori e Genoa, hanno fatto un gran lavoro nel mercato di riparazione, se è vero che i punti partita realizzati nelle ultime gare, iniziano ad impensierire non solo chi sta appena sopra, ma anche Fiorentina e Torino, noi evidentemente inclusi.

Come nella passata stagione due squadre si stanno oramai staccando dal gruppo (nel 18/19 furono Chievo e Frosinone), ma la terz’ultima e la quart’ultima non mollano l’osso, tanto più che si chiamano Genoa e Lecce, quest’ultima poi in grado di espugnare Torino, Firenze, Napoli, non proprio campetti di periferia, dunque capace di tutto.

L’intera posta sarebbe stata un toccasana per il gruppo di GOTTI, meglio un punto di zero si potrebbe in fondo sentenziare; il rimpianto di non aver portato a casa i 3 punti auspichiamo i non divenga un rimpianto, tuttavia rimane il fatto che le polveri dei nostri bomber sono bagnate da tempo, e questo sembra non essere stato adeguatamente soppesato in fase di mercato di riparazione. Non è ammissibile nel merito di una compagine da massima serie, nei quasi 300’ di gioco tra Parma, Inter, Brescia, aver creato almeno una quindicina di palle gol ed averne realizzata una sola! Dietro poi l’errore determinante a partita non manca mai…

Il killer instinct non è roba che si possa acquistare ovvio, imparare tuttavia da un Ronaldo citato a caso, uno che potrebbe sbattersene alquanto, ma professionista orientato a trattenersi a più riprese oltre l’allenamento canonico al fine di affinare il proprio repertorio, beh questa è circostanza da far presente ai nostri eroi della domenica.

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