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Bene per 70’, insufficienti però per il successo. Pari equo

Ritrovato completamente Samardzic, vero valore aggiunto
Redazione

Dopo il passo falso del debutto, i bianconeri scendono all’Arechi di Salerno orfani del bomber più prolifico delle ultime due stagioni, quel BETO BETUNCAL, ceduto senza troppe riserve per oltre 30 milioni all’Everton di Liverpool.

I mancati introiti dalla cessione di SAMARDZIC saranno di fatto compensati dalla cessione del portoghese il quale lascia un vuoto necessariamente da colmare in merito a caratteristiche tecnico-tattiche. Se sarà Lorenzo LUCCA piuttosto che SUCCESS a colmare tale lacuna, o si ricorrerà in extremis alle ultime opportunità di mercato, lo sapremo con maggior cognizione proprio a seguito dei 90’ di Salerno, indicativi per le mosse societarie.

Sousa teme la fisicità e la voglia di riscatto dei friulani, ma al contempo recupera i giocatori più importanti per il consueto 3421, dove spicca uno tra i migliori bomber della massima serie, il senegalese Boulaye Dia. Candreva é altro elemento da tener d’occhio, non foss’altro per le due splendide marcature di Roma e per essere un ex dal dente reiteratamente avvelenato.

SOTTIL deve altresì uscire dalla sfida, giocoforza con dei punti pesanti oltre a dimostrare un approccio alla gara deciso, proprio al fine di evitare critiche pericolose o l’incedere di una poco augurabile minicrisi. Il 352 disegnato per l’occasione, prevede l’inversione dei braccetti rispetto alla gara con la Juve con la conferma di KAMARA sull’out sinistro e il lancio di FERREIRA sul lato opposto. 

In mezzo SAMARDZIC riprende il suo ruolo naturale di interno (a destra per rientrare col mancino), con la speranza coltivata dall’intero popolo bn, che il numero 24 rimanga stampato sulla schiena del serbo-alemanno, per almeno altri 9 mesi; poi si vedrà. A completare l’attacco il duo composto da THAUVIN-LUCCA, con quest’ultimo preferito in avvio al più potente SUCCESS. Ancora fuori dai giochi PAFUNDI, enigmaticamente restio a firmare il prolungamento di contratto.

Il primo tempo scorre senza troppi sussulti. Una gran parata di Ochoa su colpo di testa amico, ed una capacità degli uomini di SOTTIL di arrivare per primi sulle seconde palle. Buona la ricerca su LUCCA che di testa spesso (come sul finale) si rende pericoloso. La sensazione é che manchi ancora qualcosa sulle fasce; KAMARA a sinistra e FERREIRA a destra si adeguano più al compitino tattico che a spingere. Salernitana che vive sugli spunti di Candreva, in vero controllato a dovere nel corso della prima parte di gara. Lo 0-0 rispecchia l’andamento della gara, anche se ai punti, meriterebbero qualcosina in più i friulani rispetto ai padroni di casa.

Alla ripresa il copione non cambia, prima Ochoa si oppone da campione ad un tiro insidioso di THAUVIN, poi arriva il sospirato gol di un ritrovato SAMARDZIC, il quale concretizza sottoporta un assist di testa di LUCCA (intelligente ad applicato il ragazzo),ad evidenziare una superiorità più fisica che tecnica. L’Udinese avrebbe anche l’occasione di raddoppiare con LOVRIC che su assist di SAMARDZIC impegna seriamente il portiere avversario capace di deviare in angolo un piattone mortifero dello sloveno scoccato dal limite. Si capisce perché l’estremo difensore sia stato proclamato al pari di SILVESTRI il migliore dei suoi nel ‘22-23.

La squadra di SOTTIL sembra essere in controllo della situazione pur con energie fisiche che non potevano essere le stesse della prima frazione. La Salernitana non avendo nulla da perdere iniziava a macinare gioco complice un arretramento del baricentro dei bianconeri. Sugli scudi il solito Candreva tanto bravo quanto antipatico. Nasceva proprio da un suo assist in grado di tagliar fuori sia FERREIRA  he PEREZ, il gol del cecchino Dia, uno che quando vede la porta non sbaglia quasi mai. Pari che gelava un po’ i bn, ma che metteva le ali ai locali i quali intravedevano una insperata vittoria in rimonta. Ma qui riemergeva finalmente, il SILVESTRI che abbiamo tanto ammirato l’anno passato capace di ergersi sugli scudi con un paio di parate salva risultato, una delle quali sul solito Candreva.

Il pari alla fine dei conti sembra un risultato equo, peccato solo per il calo fisico mentale sul finale che qualche rimpianto ci lascia. Forse, con il senno di poi, alcuni cambi all’ora di gioco piuttosto che a frittata servita, non sarebbero stati sbagliati. EBOSELE e ZEMURA hanno birra per andare oltre i 15’ finali. Un PEREYRA anche a mezzo servizio – dovrebbe comunque perfezionarsi nelle prossime ore l’accordo economico per riaccogliere a casa il TUCU – sarebbe servito come il pane per congelare il risultato in essere. L’esperienza dell’argentino servirebbe eccome in un torneo dove il centrocampista di primo cambio é importante tanto quanto i tre presunti titolari.

Oltre al TUCU dovrebbe arrivare con ogni probabilità un difensore (Esteve) e una punta (Pohjanpalo del Venezia in pole) a completare un organico che potrebbe far bene anche in questa stagione.

La partenza é la stessa della scorsa stagione, sconfitta con una delle favorite alla prima, pareggio con la Salernitana alla seconda; sappiamo poi come sono andate le altre 6 gare, con illusione annessa. Non pretendiamo certo un exploit paritetico, ma tanta tanta garra che gradiremmo, vorremmo veder riversata oltre ogni limite nel rettangolo verde. Incrociamo però ancora le dita sperando di non ricevere proprio all’ultimo tuffo del mercato, un’offerta ritenuta “irrinunciabile” – che termine antipatico per i tifosi mentre c’è da giurare che Giuntoli è il compratore privilegiato ADL vorranno sfidarsi anche lì – per il n.24, perché in fondo il miglior acquisto del mercato l’abbiamo realizzato proprio noi. Il Frosinone é avvisato.

AM

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