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Juric: “A Udine ci aspetta una partita tosta”

Il tecnico dell'Hellas Verona è intervenuto in conferenza stampa per parlare della gara di Udine
Monica Tosolini

Ivan Juric è intervenuto in conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti in merito alla gara contro l’Udinese. Queste le sue risposte come riprese da TMW.

Con l’Udinese sono sempre state partite toste. Che partita si aspetta? Come ci arrivate?
“Mi aspetto una partita tosta. L’anno scorso avremmo meritato molto di più nel doppio confronto, invece quest’anno ci è andata bene. Arrivano da tanti risultati utili e difficilmente prendono gol. Hanno anche organizzazione difensiva, ma in generale sono molto organizzati. Ci aspetta una partita difficile, poi abbiamo perso Ceccherini, mentre Vieira e Sturaro stanno recuperando. Ma alla fine abbiamo fatto una buona settimana”.

Da cosa dipende il fatto che vi manchi continuità nel gioco? Sturaro andrà in panchina?
“Per tanti mesi non ero in condizione di fare il gioco: lavoravi su altri aspetti per fare risultato, e la squadra è stata splendida in questo. A Roma abbiamo giocato, in tante cose abbiamo fatto passi in avanti. Ci sono stati quindici minuti brutti, con totale mancanza di concentrazione, e abbiamo preso tre gol. Da un mese a questa parte iniziano a vedersi le cose sotto il profilo del gioco: ci vuole tempo, siamo in fase di costruzione, come se fossimo a fine settembre”.

Dopo il mercato dove colloca la squadra?
“Sono strasoddisfatto di come siamo cresciuti in questo anno e mezzo: l’acquisto di Lasagna è un segnale del presidente, che è cambiato. Se guardo sotto di noi, ad esempio al Parma, hanno speso settanta milioni senza vendere nessuno. Noi siamo appena all’inizio. Ma con l’acquisto di Lasagna il presidente ha dato un segnale. Collocarci da qualche parte mi viene difficili: in questo momento ritengo che abbiamo una rosa all’altezza, che può lottare”.

Sta iniziando una nuova epoca?
“Sì, sono molto ottimista. Dipende molto da noi, ho questa sensazione. Dipende da come lavoreremo: sono contento, penso che la squadra sia giusta. Se faremo bene sarò felice, se faremo male vuol dire che potevamo fare qualcosa in più, anche come staff. Può essere un nuovo inizio”.

Lasagna può partire titolare?
“Ha grandi margini di miglioramento. Tutti conosciamo la sua velocità, ma penso abbia anche tecnica, seppur non eccelsa. Deve diventare completo: deve partecipare al gioco e fare quegli strappi che ci ha fatto vedere. Può giocare da solo o con Kalinic. Quando arrivano i nuovi li provi, ma le mie prime impressioni sono che le caratteristiche che conoscevamo sono migliorate, e ha grandi margini”.

Kalinic la sta deludendo?
“Capisco i vostri giudizi, ma io ho più pazienza. È normale, non può andare tutto veloce. Io vedo un giocatore fenomenale: ha movimenti, timing. Tutti ci aspettavamo di più, ma può diventare determinante. Sta lavorando molto bene”.

Quanto è importante il recupero di Magnani? Come giudica il rendimento di Lazovic e Bessa?
“Lazovic ha fatto bene, non mi è dispiaciuto. La squadra in generale, contro la Roma che ha preparato la partita nel dettaglio, ha fatto bene, togliendo quei quindici minuti brutti. Nei primi venti sono stati nettamente superiori, e dopo il primo gol abbiamo fatto male. Bessa lo conosco bene, si sta inserendo e lavora con grande serenità e concentrazione. Rispetto a prima lo vedo molto più felice di stare con noi, sarà sicuramente molto utile. Magnani ha alti e bassi: io credo moltissimo in lui, a volte fa cose fantastiche, da top player, e in altri momenti ha delle pause che non possiamo permetterci. Deve lavorare sulla concentrazione, fisicamente è a un buon livello. Dobbiamo decidere se sarà titolare o se entrerà a gara in corso”.

Cosa significa giocare contro una squadra che ha un attacco praticamente nuovo?
“Le caratteristiche sono abbastanza chiare: Deulofeu è un grande giocatore, ha tecnica, e Llorente sappiamo che tiene bene la palla. Non sappiamo come si comportano insieme, ci aspettiamo un 3-5-2 abbastanza classico”.

Dimarco può fare il terzo di difesa?
“Il terzo di sinistra è sempre un problema per noi. Non è semplice trovare un terzo a sinistra con le caratteristiche giuste: se metti un terzo perde qualcosa nella costruzione, se metti Federico perdi un po’ in altezza. Siamo sempre là, e in base a questo io scelgo. A destra ne abbiamo tanti buoni, e mi spiace non far giocare di più qualcuno, mentre a sinistra siamo sempre così. Con Kumbulla eravamo riusciti a trovare la soluzione, quest’anno un po’ meno”.

Dawidowicz è uno dei suoi capolavori?
“Su di lui c’è stato un anno e mezzo di lavoro: all’inizio non ero contento, ma è cresciuto tanto. Ma sono ancora giocatori inesperti su certe cose. Lui sta facendo bene, togliendo quei dieci minuti in cui è andato un po’ in tilt. Ha le caratteristiche giuste per fare il terzo”.

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