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Princivalli: “Questa squadra può uscire dal fango”

Il nuovo tecnico del Cjarlins Muzane ha parlato al termine del primo allenamento diretto
Redazione

A quasi tre anni dalla precedente esperienza, Nicola Princivalli è di nuovo l’allenatore del Cjarlins Muzane. Il tecnico triestino, subentrato a Thomas Randon, ha guidato questo pomeriggio il primo allenamento sul campo di Muzzana, in vista della delicata trasferta di domenica in casa dell’Atletico Castegnato.

Mister torni a Carlino per una missione, quella della salvezza, difficile…«Già pensavo tu mi dicessi impossibile, cosa non vera altrimenti non sarei qui. Sicuramente è difficile, molto difficile, perché i numeri dicono che ci sono delle difficoltà evidenti. Ma se sono qui è perché per tutto l’anno ho seguito la squadra sia dal vivo che attraverso le immagini e so che, nonostante sia cambiata dall’inizio della stagione, ha le potenzialità per uscire da questa situazione. Se non pensassi questo non sarei venuto, sarebbe stato un suicidio sportivo».

Mancano 13 partite alla fine per rincorrere l’obiettivo: sei superstizioso? «No, anzi. Quando giocavo ho spesso indossato la maglia numero tredici. Non credo nella superstizione, se ci affidiamo alla fortuna o alla sfortuna non andiamo lontano. Chiaro che ci sono delle piccole cose o gesti che qualcuno fa, ma sono più per abitudine che per scaramanzia. Io credo nelle capacità dell’uomo, in questo caso dei calciatori».

Salvezza diretta, attraverso i play-out o guardare partita dopo partita: quale scegli? «Recuperare i punti per andare ai play-out, perché al momento non saremmo nemmeno dentro quelli. Questo è il primo obiettivo, ovvero tornare dentro questa situazione e poi vedere cosa succede. Oggi non posso dire se ci salviamo direttamente, visto che non ho la bacchetta magica per promettere una cosa del genere. Io sono qui perché credo nelle potenzialità di questa squadra, nella potenzialità di questa società e penso ci sia la possibilità di salvarci. Che sia direttamente, tramite i play-out o all’ultimo secondo dell’ultima partita poco mi interessa, perché poi ci si ricorda del risultato. La salvezza è l’obiettivo fondamentale per la squadra, per la dirigenza, per il presidente e per tutto il Cjarlins Muzane».

Il presidente ha detto che, mai come questa volta, conta il fine e non il mezzo… «Certamente, ma in questo momento non si può pensare di arrivare, proporre bel calcio, far divertire, partire dal basso. Lo vedrò di volta in volta guardando i ragazzi che si allenano al campo, ma l’obiettivo è fare il maggior numero di punti da qui alla fine del campionato per raggiungere una salvezza che ora sta sfuggendo».

Cosa hai detto ai ragazzi al primo incontro? «Queste sono cose di spogliatoio e tali devono rimanere. Sicuramente una delle cose che ho detto è che credo nelle loro potenzialità, li ho seguiti tanto e so quanto possono dare. La loro resa, fino a questo momento, non è nemmeno minimamente vicina a quanto effettivamente valgono e quindi resto convinto che questa squadra possa uscire dal fango. C’è da trovare la chiave giusta per aprire la porta e rivedere la luce: se finora non ci sono riusciti certamente c’è qualche problema».

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