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Gazzetta dello sport: la Lazio paga la Champions

"Sorpresa? No. Logica e giusta conseguenza di una partita giocata da una parte con motivazioni a mille, rigore tattico e lucidità nei momenti chiave.
Monica Tosolini

“Sorpresa? No. Logica e giusta conseguenza di una partita giocata da una parte con motivazioni a mille, rigore tattico e lucidità nei momenti chiave. E dall’altra affrontata senza mordente, con ritmo troppo basso e la sbadataggine di chi non sa neppure cogliere i (pochi) momenti che potrebbero cambiare il corso degli eventi. L’Udinese sbanca meritatamente l’Olimpico biancoceleste, regalandosi tre punti che, oltre a migliorare la classifica, possono essere la svolta della stagione. Se questo è il vero volto dei friulani è lecito ambire a qualcosa di più di una semplice salvezza.

Tango argentino

Tanto più che la vittoria su una Lazio troppo brutta per essere vera arriva, per i bianconeri, in formazione ampiamente rimaneggiata. Tra infortuni e presunte positività al Covid (non sono state ufficializzate dal club) l’Udinese deve fare a meno di mezza squadra (Lasagna, Nestorovski, Okaka, Mandragora, De Maio e Ouwejan). Ma Gotti, assente pure lui (lo sostituisce in panchina il vice Cioffi), prepara la gara alla perfezione. Spegne le fonti di gioco biancocelesti con un centrocampo mobile e «cattivo» il giusto, ma non si limita a quello. Appena capisce che la Lazio non è in giornata la formazione friulana prende il comando delle operazioni a fa ballare la retroguardia di casa. Il movimento e le ispirazioni di Pereyra e De Paul sono fondamentali nel rompere gli equilibri della gara. Non a caso le tre reti dei friulani nascono da loro iniziative. Il primo lo costruisce Pereyra, che porta a spasso mezza difesa laziale prima di scaricare per il tiro vincente di Arslan (con deviazione determinante di Acerbi). Gli altri due li confeziona De Paul, che manda in rete Pussetto a un soffio dell’intervallo e Forestieri nella ripresa. Inevitabile pensare che gli argentini (lo sono sia gli ispiratori sia i finalizzatori tranne Arslan) abbiano voluto lasciare un segno concreto nel giorno del ricordo di Maradona (la Lazio lo omaggia con una coreografia a lui dedicata sulle gradinate dell’Olimpico e con la scritta AD10S sulle maglie)”. Così la Gazzetta dello sport sull’Udinese vista contro la Lazio. Alla squadra bianconera va il 7,5 in pagella e ai singoli, voti meritatamente alti. Eccoli:

DE PAUL IL MIGLIORE 7,5 – Nel giorno di Maradona, onora il 10 che ha sulle spalle con una prova sontuosa. Ispira due gol, c’è sempre nei momenti chiave.

MUSSO 7 – La decisiva parata su Correa in avvio di gara pesa tantissimo. Causa il rigore, ma la colpa è di Jajalo.

BECAO 6,5 – Non si limita a chiudere la sua area, cerca fortuna pure in quella avversaria.

NUYTINCK 7 – Non sbaglia un colpo. E’ il perno di una difesache non concede nulla alla Lazio.

SAMIR 7 – Bravo a ‘mordere’ gli attaccanti laziali. Sfiora pure il gol, colpendo la parte alta della traversa.

LARSEN 6,5 – Poco appariscente, ma garantisce la copertura della fascia.

ARSLAN 7 – Prova tutta sostanza con la perla del primo gol in serie A.

JAJALO 5 – Il retropassaggio che causa il rigore può costare caro.

PEREYRA 7,5 – Qualità e quantità. Costruisce il primo gol con un’azione che manda in tilt la difesa laziale.

ZEEGELAAR 6 – Bene nella fase difensiva, meno in quella offensiva.

MOLINA 6 – Porta forze fresche nella fase più delicata del match.

PUSSETTO 7 – Che bravo nel gol del raddoppio: imposta e finalizza. Pericoloso ogni volta che può.

FORESTIERI 7 – Gol in A dopo 13 anni. Meritatissimo per come lotta su ogni pallone.

WALACE 6 – Fa rifiatare la squadra.

CIOFFI 7,5 – La partita perfetta. Non concede nulla alla Lazio, senza rinunciare al gioco. Grazie al quale sbanca l’Olimpico.

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