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Poggi: “L’Udinese ha formato De Paul, è giusto che se lo goda”

L'Udinese 2020/21 può contare su un reparto offensivo di assoluta qualità.
Monica Tosolini

L’Udinese 2020/21 può contare su un reparto offensivo di assoluta qualità. Il mercato estivo ha consegnato a Gotti giocatori di livello che, con un leader come De Paul, possono permettere all’Udinese di svoltare dopo sette anni difficili. Paolino Poggi, ex attaccante bianconero che ha dimostrato di essere anche uno dei giocatori più attaccati alla maglia, ha fatto alcune considerazioni su questa squadra al settimanale ‘Il Friuli’:”Dico subito che apprezzo moltissimo Gotti: è un allenatore serio, capace, equilibrato. Penso possiate capire tutto”.

Gotti è equilibrato, hai detto. Ma saprà gestire una situazione come quella di Deulofeu, acquisto top venuto a Udine per giocare? “Premesso che i giocatori di qualità non possono mai essere un problema, ammetto che mi risulta difficile capire quanto possa essere difficile collocarlo, non conoscendo bene nemmeno il contesto. Immagino che il giocatore abbia delle aspettative, ma queste devono essere avvalorate da prestazioni convincenti. Resta il fatto che dopo un infortunio, il modo più rapido per far ritrovare la condizione al giocatore è quello di mandarlo in campo nelle partite ufficiali. Bisogna però bilanciare il discorso con le esigenze della squadra. Deulofeu deve stare tranquillo: siamo solo ad inizio stagione, ci sono davanti tante incognite, è presto per capire come andrà la stagione. Avrà tempo per dimostrare chi è”.

Non hai mai nascosto, comunque, che Lasagna è uno dei tuoi attaccanti preferiti: “Sì, da sempre. Anche se purtroppo, in questo inizio stagione, l’ho visto fare errori tecnici che non sono proprio suoi. Penso stia attraversando una fase difficile. Comunque, a me piace molto anche Pussetto: è imprevedibile, salta molto l’uomo, dimostra atletismo. E ammiro anche Forestieri, come calciatore e come uomo”.

Di fatto, a trascinare l’Udinese è un gruppo di argentini: “E che argentini.. De Paul, Pereyra e Musso sono giocatori fondamentali. D’altro canto, De Paul è a Udine da 5 anni, Musso da 3 e Pereyra ha un passato qui. Conoscono bene l’Udinese e il calcio italiano”.

Sono giocatori che hanno anche valutazioni importanti in chiave mercato. Secondo te, De Paul li vale 40 milioni? “Il prezzo lo fa sempre la richiesta. E’ vero che l’Udinese investe su di lui da 5 anni, qui è maturato in maniera importante, è un giocatore completo, completamente diverso da quando è arrivato. Qui si è formato. E’ nel diritto dell’Udinese stabilire il prezzo: se nessuno ci arriva, i tifosi friulani meritano di goderselo”.

C’è anche chi sussurra che forse, in una grande squadra, non sarebbe così determinante: “Sono discorsi che ho sentito fare anche su Sanchez, al tempo”.

C’è un attaccante di questa Udinese che in qualche modo ti assomiglia? “Okaka è fisicamente di un’altra stazza; Lasagna è troppo veloce; Nestorovski fa troppi gol. Pussetto.. No, non credo. Il punto è che i giocatori dei miei tempi erano molto diversi, c’era un altro tipo di calcio. Noi adesso faremmo fatica a confrontarci con questa fisicità, con questa intensità”.

Il Covid nel calcio: una soluzione per affrontarlo? “Quella già suggerita da Pierpaolo Marino: rose più ampie per permettere alle squadre di avere giocatori da mandare in campo nel caso in cui venissero colpite. In questo campionato avranno la meglio le squadre che si possono permettere più scelte nella rosa”.

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