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Samp di rigore. Con 3 punti in 7 gare la crisi è nei fatti

Gara non semplice per i ragazzi di GOTTI che al Ferraris di Genova hanno l’imperativo di fare punti.
Monica Tosolini

Gara non semplice per i ragazzi di GOTTI che al Ferraris di Genova hanno l’imperativo di fare punti. Ranieri annovera diversi ex bianconeri in rosa; Jankto è indisponibile per squalifica, ma Quagliarella (amato e rimpianto in Friuli) e Candreva (mai entrato nei cuori bn) ci sono. Persino Torregrossa le cui qualità iniziarono ad emergere nella primavera bn, e Verre, se non fosse che l’Udinese pur detenendone la proprietà anni orsono, mai gli ha concesso di indossare la maglietta bianconera, vanno considerati nel merito veri e propri ex.

GOTTI per la sfida recupera DEULOFEU che si accomoda però solamente in panchina. Non disponendo altresì di NUYTINCK, FORESTIERI e OKAKA oltre al lungodegente PUSSETTO, il tecnico veneto propende per lo stesso schieramento opposto al Napoli, ovvero quel 3511 con il Tucu PEREYRA leggermente più a ridosso di KL15, attaccante discusso ma fortificato da un mercato significativo.

Per l’importanza che riveste nel contesto attuale, la gara contro i blu-cerchiati vale quanto quella con il Sassuolo, quando il risultato rivestiva un’importanza superiore a qualsiasi peculiarità estetica; uscire senza maglietta sudata, peggio senza punti, potrebbe rappresentare un guaio serio per tutti.

Partita che parte e si dipana in sostanziale equilibrio almeno sino a metà frazione. L’Udinese vive di strappi sfruttando le usuali ripartenze di KL15, ottimo in velocità meno nelle conclusioni. Attorno alla mezz’ora una doppia conclusione prima di LASAGNA, poi di MANDRAGORA sotto misura, non trova concretizzazione tra la disperazione generale. Ci prova anche Rodri da fuori attorno al 40º, ma il 10º legno stagionale (dietro solo a Verona e Milan), non arride alle conclusioni friulane. Ennesimo primo tempo chiuso senza reti, con qualità espresse superiori all’avversario, ma fortuna non propriamente dalla nostra parte, se di fortuna è giusto parlare.

La ripresa vede la squadra di GOTTI partire con giusto piglio, tanto che dopo 10’ la caparbietà di RDP regalava la rete ai friulani. La strada sembrava spianata dal punto di vista tattico, se non fosse che i difetti di personalità una volta raggiunto il vantaggio portavano i ragazzi a rallentare i ritmi nel tentativo di gestire piuttosto che produrre. Tanto bastava per infondere coraggio e stimoli all’avversario che via via guadagnava campo. Ranieri con 3 cambi rovesciava la squadra inserendo anche il neoacquisto Ernesto Torregrossa. Attraverso un paio di corner guadagnati con rabbia, la Samp trovava la forza di tenere sotto pressione RDP e compagni. Con scaltrezza Candreva guadagnava un rigore andando astutamente ad anticipare un rinvio di MANDRAGORA il quale non faceva altro che calciare il piede dell’ex bianconero anzichè la palla, un po’come accadde a ZEEGELAAR con Pandev nell’occasione del 2-2 al Friuli con il Genoa di qualche mese addietro (peccato che ai nostri attaccanti manchi tremendamente il mestiere necessario a guadagnare rigori tanto astrusi quanto utili). Lo stesso romano con uno scavetto dal penalty rimetteva in piedi per i suoi, una gara non facile per come si stava incanalando. A quel punto il dubbio che si insinuava tra i bn era quello di comprendere se spingere per riguadagnare il vantaggio o gestire un pari comunque utile alla classifica. Peccato che i padroni di casa dimostrassero a loro volta molta più convinzione nella ricerca dell’intera posta. Ci pensava il temuto ex Torregrossa a ribaltare la contesa con un colpo di testa ravvicinato in anticipo su ZEEGELAAR, probabilmente ignaro di quanto il 28.enne nisseno prelevato 12 anni orsono dalla società sei Pozzo in quel di Lucca, ci tenesse a timbrare il cartellino.

Un sussulto di vitalità oltre all’ingresso di MOLINA, OUWEJAN, NESTOROVSKI preceduti da ARSLAN, non si dimostrava sufficiente visti i 10’ o poco più a disposizione, a riequilibrare la situazione. GOTTI a fine gara con attenta analisi autocritica ha dovuto ammettere di non possedere variabili tattiche in grado di cambiare la gara più di quanto tentato. Forse solamente un DEULOFEU sano e voglioso sarebbe riuscito a spostare gli equilibri di una gara compromessa, il cui risultato brucia moltissimo aver dilapidato.

Abbiamo sempre difeso GOTTI asserendo che se si creano occasioni e non si concretizzano, le colpe non possano ricadere sul manico. Se MANDRAGORA, un giocatore che va recuperato assolutamente, prima non riesce a tradurre un tapin da 1 metro e poi ingenuamente si fa bruciare sul tempo in area da rigore causando un’inversione di inerzia, quali colpe si possono imputare al veneto, forse quelle di averlo schierato?

Soluzioni alternative non sembrano essercene molte, senza NUYTINCK dietro i 2 gol a gara paiono un refrain, nonostante i 3 centrali il loro onesto contributo lo forniscano quasi sempre. Davanti, se non ispira o segna RDP son dolori, tanto che il peso specifico del Diez nelle fortune realizzative continua ad accrescersi in modo preoccupante. Bloccato lui, fermata l’Udinese.

Senza PUSSETTO, OKAKA, FORESTIERI e DEULOFEU l’attacco si basa solo sulla vena realizzativa del mantovano, abile scattista ma autore sino ad ora di appena due centri. Persino il canovaccio tattico diventa monotematico date le caratteristiche peculiari del 15 bianconero.

La Samp con Torregrossa ha ingaggiato il 7º attaccante in rosa. Noi abbiamo LASAGNA NESTOROVSKI, infortunati che per sfortuna o per terapie discutibili recuperano sempre attraverso tempi biblici. Possiamo permetterci ancora a lungo tale sterilità senza venire risucchiati nelle retrovie? 16 punti in 17 gare e 3 punti nelle ultime 7 sfide narrano di una crisi che non può venire cancellata da un gioco anche accettabile, ma terribilmente sterile.

Arrivare a 40 senza disporre di PUSSETTO per l’intera stagione, di DEULOFEU il cui recupero non pare così immediato e meramente fisico…, con l’evidenza che FORESTIERI resterà fuori ancora a lungo per ammissione stessa del tecnico, non pare situazione così agevole, nonostante un celere recupero di un OKAKA, anch’egli notoriamente affatto prodigo di reti. La soluzione potrebbe essere ARSLAN dentro da subito, RDP qualche metro più avanti, ma stentiamo a credere che il problema stia in mezzo al campo. Dietro, una volta recuperato NUYTINCK dovremmo essere a posto, in avanti invece, serve assolutamente ingaggiare una punta centrale capace di tradurre in gol il significativo lavoro svolto dalla squadra. Ogni allenatore che si rispetti pretende di essere coperto nei due ruoli chiave, il centravanti che fa gol e il portiere. Purtroppo noi siamo coperti in solo uno dei due ruoli…, confidiamo ci se ne sia resi conto. Personalmente non crediamo a ribaltoni con l’Atalanta alle porte, ma é scontato che con la Dea o arrivano i punti o ci sarà svolta.

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