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Poker servito. Lens dà la misura di quanto siamo ancora indietro

L’Udinese si avvicina rapidamente alle prime gare ufficiali con la sola certezza di aver perso due architravi della stagione appena trascorsa.
Monica Tosolini

L’Udinese si avvicina rapidamente alle prime gare ufficiali con la sola certezza di aver perso due architravi della stagione appena trascorsa. Musso é stato rimpiazzato da uno dei migliori interpreti nazionali nel ruolo, ovvero il 30.enne Marco SILVESTRI da Castelnovo nè Monti (RE), mentre il centrocampista dell’Albiceleste RDP non è stato ancora rimpiazzato.

Va bene che sul finire di mercato fioriscono notoriamente i “saldi”, è altrettanto vero però che sin da aprile la società ha ottenuto la consapevolezza di aver conservato la categoria maturando modalità di adeguata pianificazione. Continuano a venir accostati altresì ai bianconeri, decine e decine di giocatori che per un verso o per l’altro sembrano sfumare. Per il difensore va attesa un’uscita, per il centrocampista è bene aspettare richieste meno esose, per l’attaccante forse meglio un esubero dal Watford che un bomber di razza, gli ingaggi non consentono la permanenza in bianconero, e via dicendo…. Saremmo in sintonia qualora le casse sociali fossero anemiche, ma i quasi 60 milioni in ingresso complici le cessioni degli argentini oltre alle rate pregresse derivanti dalle cessioni perfezionate, mettiamoci pure la probabile partenza di STRYGER, pongono interrogativi in parte inquietanti, cui non è semplice dare risposte rassicuranti.

Il solo UDOGIE, 18 anni, seppur ottimo innesto, non può ad oggi compensare un organico assai indebolito. Ogni giorno che trascorre diventano 24 ore in meno a disposizione del tecnico, proteso alla ricerca di equilibri affatto semplici da ritrovare. La difesa orfana di Bonifazi ha necessità di un puntello importante, il centrocampo senza le magie del totem De Paul, attende solidità e compattezza nei confronti con avversari di pari categoria, l’attacco oltre alle perplessità suscitate da convalescenti indisponibili da tempo immemore, reclama un interprete dalla concretezza indiscutibile, quantomeno in ragione di statistiche evidenti che appaiono inoppugnabili.

Con questi presupposti si gioca la partita di Lens, una città meno popolosa di Gorizia ma club ben organizzato e giunto 7º nella ultima League1 francese, nonché società che ha speso una decina di milioni (più bonus sulla rivendita) per ingaggiare l’ex Seko Fofanà, autore di una buona stagione corroborata da 2 gol, 4 assist e una trentina di presenze.

Gotti si affida ancora al consueto 352, un modulo che sembra venir meglio interpretato date le caratteristiche degli uomini attualmente in organico. Diverso se arriverà qualche difensore più eclettico sul piano tattico. DE MAIO sostituisce l’indisponibile BECÃO rimasto in Friuli; tra gli esterni UDOGIE viene impiegato a destra su fascia non abituale vista l’assenza di MOLINA, mentre ZEEGELAAR va ad occupare la fascia opposta. In mezzo MAKENGO occupa il posto di WALACE inizialmente in panchina, mentre in avanti la coppia è formata da OKAKA-FORESTIERI con Nacho inizialmente in panchina. DEULOFEU ancora assente dai radar.

I francesi adottano uno schema similare. L’inizio è catastrofico. Dopo una gran occasione sciupata da FORESTIERI che da pochi passi non traduce in rete, si scatenano i padroni di casa. Al 16º siamo già sotto di 2 reti. La prima mezz’ora vede un ritmo anche interessante, seppur caratterizzato dalla scarsa produzione di occasioni in avanti. Sul finale di frazione il 3-0 dei locali appare quantomeno impietoso per i friulani, ancora con la divisa totalmente bianca (anche qui siamo indietro quando si pensi che i top club presentano la divisa attorno alla 36ª,37ª giornata del campionato antecedente).

Alla ripresa molti cambi per Gotti, vuoi anche per una condizione che non può essere ottimale. Entrano PADELLI per SILVESTRI, JAJALO e WALACE per PEREYRA ed ARSLAN, PUSSETTO e GONZALEZ per FORESTIERI ed OKAKA. L’inerzia non cambia e sono i padroni di casa a comandare ritmi e tempi di gioco.

Poche le occasioni per entrambe le squadre sino ad un sussulto di MAKENGO che colpisce l’incrocio dei pali; sulla ribattuta, un lob favorisce una spaccata di SAMIR in area che il brasiliano insacca. 10’ per salvare l’orgoglio potevano persino sembrare sufficienti, ma era proprio il Lens che arrotondava il risultato sul finale attraverso un poker rifilato agli ospiti che, al di là degli alibi da preparazione, fa riflettere non poco. Vogliamo immaginare solo per un attimo che cosa accadrebbe se non fossimo sotto sensibili carichi da preparazione…..

Rimane tuttavia l’amara constatazione che anche nella gestazione di questa stagione, preparabile in serenità sin da maggio con tutti i crismi del caso, si sembri tremendamente indietro nei tempi e nei modi. Servono parole sagge, ma soprattutto azioni rassicuranti, tradotto materialmente, ACQUISTI !

Speriamo solo di non dover recitare una volta di più l’ennesimo mea culpa, gli alibi sono assenti.

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