Alla salvezza mancano 9 gare, 9 possibilità da non fallire per centrare l’obiettivo. Il Professor Claudio Bordon, storico preparatore che affiancava mister Guidolin, al Messaggero Veneto spiega: “L’Udinese deve pensare di avere nove finali per salvarsi. E siccome le finali si giocano più con la testa che con le gambe, è fondamentale ricompattare l’ambiente per stimolare il gruppo”. Secondo il Prof, non c’è un problema di condizione: “L’unica variabile che potrebbe incidere sono gli infortuni e la predisposizione del singolo giocatore, specie dei nazionali che dovrebbero allenarsi pensando a ripresentarsi in perfetto ordine al loro rientro”. Il problema, secondo Bordon, è che “il gruppo mi pare male assortito, con pochi giocatori esperti tra cui Pereyra è il più importante e va centellinato. Già ai miei tempi il “Tucu” veniva gestito con riguardo, anche se lui vuole sempre giocare. Il calciatore di personalità non si tira mai indietro”.
L’Udinese ha un vantaggio: “Negli ultimi anni la salvezza non è stata proprio una passeggiata e quindi la squadra si è abituata a soffrire avendo dei finali in salita. Il Sassuolo, ad esempio, non lo è, e lo vedo più in difficoltà di tutti, mentre il Verona mi ha impressionato. Le altre, invece, sono sullo stesso standard dell’Udinese”.
In merito al ventilato ritorno di Deulofeu, ricorda che “Sarà un grande punto di domanda perché è fermo da un anno. Tuttavia, il fatto che l’Udinese non gli abbia ancora rescisso il contratto può dare speranza”.
Messaggero Veneto: nove finali per la salvezza
Il professore Bordon parla della volata per la salvezza che attende l'Udinese dopo la sosta
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