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Messaggero Veneto: il 3-5-2 di Cioffi può cambiare

Il tecnico: "il modulo qui non è mai stato toccato, non sarò io a farlo. Ma nell'interpretazione, qualcosa si può fare". Forse riferendosi al ruolo di Samardzic
Monica Tosolini

Nessun stravolgimento tattico nel Cioffi bis. Lo ha spiegato lo stesso allenatore ieri in conferenza stampa, dicendo che tuttalpiù potrà esserci una diversa interpretazione del modulo che a Udine è ormai di prassi dal secondo Guidolin. Il Messaggero Veneto, infatti, ricorda che “Dalla seconda era Guidolin (tra il 2010 e il 2014), da queste parti si è giocato sempre con il 3-5-2, se si esclude l’apparizione dello spagnolo Julio Velazquez che cominciò con la difesa “a 4” , per poi giocarsi il posto – ironia della sorte – con il Sacro Graal. Si dirà: dopo il “Guido” non è che l’Udinese abbia ottenuto dei risultati strabilianti, tutt’altro, non è mai finita nella prima parte della classifica da più di dieci anni , ma per la società il 3-5-2 rappresenta una sorta di assicurazione, un modulo cauto, ma allo stesso tempo capace di garantire delle impennate di rendimento che possono assicurare, contemporaneamente, una tranquilla salvezza e il lancio dei giocatori di talento”.

Cosa può quindi inventarsi Cioffi? Potrebbe chiedere qualcosa di diverso a Lazar Samardzic: “il serbo potrebbe partire dalla posizione di interno destro per poi affiancare Florian Thauvin (o chi per lui) a ridosso del centravanti. Che potrebbe essere ben presto anche Keinan Davis: «Lo conosco bene, l’ho visto all’Aston Villa, l’ho seguito al Nottingham e al Watford». Nelle prime ore di mandato l’ha messo alla prova in allenamento. Nonostante il recente infortunio. E poi c’è Pereyra. Mezzala, trequartista, magari anche esterno destro: «Ci devo ancora parlare». Il 3-5-2 può cambiare nell’interpretazione anche lì”.

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