La notizia, già divulgata ieri a livello nazionale, è ripresa oggi anche dal Messaggero Veneto: “Spunta anche il nome dell’Udinese, insieme a quello di altri quattro club di serie A, nell’operazione Prisma nella quale la Procura di Torino ha ricostruito il presunto sistema delle “plusvalenze fittizie” e delle “manovre stipendi” con cui la Juventus avrebbe alterato bilanci tra il 2018 e il 2021. Nelle carte dell’inchiesta vengono menzionati oltre all’Udinese anche la Sampdoria, l’Atalanta, il Sassuolo e l’Empoli, ma compaiono altre società che militano nelle serie inferiori e club stranieri”.
La società friulana non ha commentato. Il quotidiano ricorda che l’Udinese, dal 2010, ha concluso diversi affari con la Juve di Agnelli, a partire dalla cessione di Simone Pepe, passando per la coppia Isla-Asamoah e recentemente il giovane Compagnon. Ma l’accordo che già ai tempi fece discutere è quello di Rolando Mandragora. Ricorda Massimo Meroi: “l’Udinese versò 20 milioni di euro mentre la Juve, si prese il diritto di recompra entro due anni a 26 milioni, cosa che poi avvenne con sei mesi di anticipo durante il mercato di gennaio con il giocatore che poi fu girato al Torino. L’Udinese, in merito, è tranquilla: ritiene che i 20 milioni di allora non fossero una cifra spropositata visto che Mandragora era un dei giovani più promettenti (capitano dell’Under 21) che poi forse non ha mantenuto tutte queste aspettative se è vero che in estate la Fiorentina lo ha portato in viola per 8,2 milioni”.
Invece, tornando alle voci sul possibile ingresso di investitori statunitensi in società, in minoranza, la trattativa sarebbe in fase avanzata con il gruppo finanziario newyorchese 890 Fifth Avenue Partners e potrebbe portare ad una chiusura già prima del 4 gennaio.
