Il Gazzettino: la risorsa straniera

L’Udinese è, con l’Inter, una delle società italiane più esterofile. Una politica, quella della proprietà friulana, scelta da anni per contenere i costi. Il Gazzettino ne parla oggi, sottolineando la bontà del tipo di gestione del club: “”uella di puntare in particolare su giocatori provenienti da federazioni estere è ormai diventata una necessità. Una saggia politica, al di là delle grandi plusvalenze che può produrre, via via copiata anche dai club più virtuosi, che si vantavano (fino a 5-6 anni fa) di puntare quasi esclusivamente sugli italiani. La verità è che setacciando il mercato mondiale c’è la possibilità d’individuare talenti semisconosciuti, acquistabili spendendo molto meno rispetto agli emergenti italiani, che hanno una quotazione il più delle volte fuori portata. Una politica che consente di avere comunque una squadra competitiva e di salvaguardare il bilancio e la gestione societaria, evitando quelle spiacevoli sorprese sotto il profilo economico-finanziario che hanno portato al fallimento numerosi club italiani, anche del massimo campionato. Non solo: sul piano sportivo puntare su elementi provenienti da tutto il mondo è stata la mossa più felice da parte della proprietà bianconera. Quella che ha permesso alla squadra di stupire, accedendo 11 volte alle competizioni europee, lottando con i ricconi e divertendo. La friulanità dell’Udinese è garantita dai Pozzo, udinesi purosangue, che da 36 anni (con il prossimo campionato) sono al timone del sodalizio. E non hanno certo l’intenzione di mettersi da parte per lasciare spazio a imprenditori di altre regioni, o addirittura stranieri, come hanno fatto Moratti, Sensi, Berlusconi, Percassi e Preziosi…Nello scorso campionato sono stati utilizzati 28 elementi, appena 6 dei quali italiani: Padelli, Silvestri, Udogie, Forestieri, Pafundi e Pinzi. Complessivamente, a partire dalla stagione 1925-26, hanno disputato almeno una gara di campionato con l’Udinese 209 atleti provenienti dall’estero, in rappresentata di 47 Paesi”.