L’Udinese è tra le società che spinge per la chiusura del campionato. Ieri sera il Dt Marino ha nuovamente ribadito la necessità di pensare alla prossima stagione piuttosto che a questa. Ma il tecnico Luca Gotti, alla domanda se il campionato ripartirà, ha risposto: “In qualche modo ci faranno riprendere ad allenare, però il fatto di riprendere ad allenarci non comporterà che finiamo il campionato. Avverto che ci sono resistenze di vario tipo, al di là del rispetto della sicurezza. È una domanda a cui ora non si può dare risposta intelligente”. Il Messaggero Veneto ha ripreso l’intervento del tecnico in video conferenza nel corso del webinar “Tutto quello che i libri non spiegano”, organizzato dal Settore giovanile e scolastico.
Gotti ha quindi parlato di calcio, del suo modo di intenderlo, della sua carriera. E, a proposito del suo ruolo: “Se guardo a me stesso e se dovessi vincere al Superenalotto domani, non avendo più l’esigenza professionale del calcio, io mi vedo ad allenare i pulcini del Montebelluna o del Contarina. L’Udinese? A Udine c’è la serie A, posso restare qualche anno. La differenza fu l’impressione che mi fece Tudor, persona molto diretta, franca, che mi piace molto”. Il bello e il brutto di questo ruolo? “L’aspetto veramente positivo è il poter mettere in campo davvero le proprie idee in maniera organica. L’extra calcio mi pesa molto. Affronti un ruolo ai limiti della sopportabilità e di cui farei volentieri a meno”.
