Home » Gazzetta dello sport: Un giorno da Gotti

Gazzetta dello sport: Un giorno da Gotti

Focus della Gazzetta dello sport sul tecnico dell'Udinese e sul suo 'metodo Gotti'.
Monica Tosolini

Focus della Gazzetta dello sport sul tecnico dell’Udinese e sul suo ‘metodo Gotti’. Il mister passa ogni giorno una decina di ore tra il Bruseschi e gli uffici allo stadio. E quando non è allo stadio, gli piace immergersi nel territorio per capire anche lo spirito della tifoseria.

Ma ecco, nello specifico, gli aspetti che riguardano il suo lavoro:

“La settimana standard prevede un doppio allenamento solo il mercoledì. Nel corso delle sedute tutto è curato nel minimo dettaglio. A meno che non si faccia dell’attività in palestra la palla è sempre presente. Tanto lavoro è personalizzato. Non esiste più la differenza, vecchio stile, tra parte tecnica e tattica o atletica, ma c’è una continua commistione. L’impostazione è di stampo europeo e non potrebbe essere altrimenti considerate le esperienze internazionali del mister e dei suoi collaboratori. Vanno per la maggiore le “small side games”, le partite a ranghi ridotti in piccole porzioni di terreno. Così facendo si lavora sulla conquista della palla e sullo smarcamento, avendo sempre la pressione costante di almeno un uomo addosso. I giocatori si divertono, vengono stimolati e la pratica è molto allenante.

Lui e la squadra

Quando Gotti assunse il ruolo di primo allenatore si pensava che avrebbe fatto fatica a mantenere la stessa sintonia che aveva in precedenza coi giocatori. È più comodo interpretare il ruolo del vice, che può fare la parte del poliziotto buono, mentre al capo tocca giustificare delle scelte, e questo può metterlo in difficoltà. Il rispetto e la considerazione reciproca però sono rimasti, il gruppo è con lui. Gotti non parla molto, si limita al giusto. Le urla sono inesistenti. Si affida a tanti dialoghi di carattere individuale, ci tiene a chiarire quello di cui ha bisogno in maniera semplice. Non c’è l’approccio dogmatico sullo stile del “si fa così”, ma una sorta di condivisione della scelta. Il calciatore, venendo messo di fronte a più soluzioni, viene coinvolto.

Lo staff

Gotti è chiamato a essere un vero e proprio gestore delle risorse umane avendo a disposizione uno staff numeroso. Ha un vice, Cioffi, tre collaboratori tecnici – Pinzi, lo spagnolo Garcia Gomez e Daniel –, il match analyst Iodice, i preparatori dei portieri Brunner e Marcon. Al professor Brignardello, assieme alla coppia composta da Moro e Tonizzo, è affidata la parte di preparazione, a cui partecipa anche l’argentino Fernandez Atuan per quello che riguarda la palestra. Del recupero infortuni si occupano gli spagnoli Garcia Rodriguez e Lorigados. Come si fa a mettere d’accordo così tante teste? Rispettando i ruoli e facendo in modo che tutti si sentano partecipi. Gotti delega – per esempio può capitare che Cioffi lavori molto con la linea difensiva –, ma tutto si svolge sotto la sua supervisione. Così gli aiutanti si sentono responsabilizzati, ma comunque indirizzati dal capo allenatore”.

mediafriuli_white.png
©2023 UDINESEBLOG. Tutti i diritti riservati | IL FRIULI – P. IVA 01907840308
Powered by Rubidia