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Gazzetta dello sport: Musso, un leader in porta

La Gazzetta dello sport riprende l'intervista rilasciata da Juan Musso alla tv ufficiale.
Monica Tosolini

La Gazzetta dello sport riprende l’intervista rilasciata da Juan Musso alla tv ufficiale. Il portiere argentino è un vero leader nella squadra e ora punta alla maglia da titolare nell’Albiceleste e a consacrarsi tra i migliori portieri in serie A.

Parla innanzitutto del precampionato: “Per noi è stata una preparazione molto intensa. La squadra ha fatto un’ottima preparazione, quindi ho fiducia. Sarà una stagione difficile, ma ci conosciamo e lavoriamo tutti assieme da qualche anno, speriamo di sfruttare questo fattore. In Serie A, comunque, ogni partita è una lotta. Ogni match rappresenta un mondo a parte. Affronteremo volta per volta ciascun ostacolo. Faremo il massimo per giocare ogni partita come fosse una finale”.

Lo zoccolo duro Musso conferma di avere un peso anche verbale nello spogliatoio quando mette l’accento sull’importanza del gruppo, del rapporto con gli altri “senatori” e sulla necessità di un inserimento rapido per chi è arrivato in Friuli per ultimo. “Tra coloro che erano qui da tempo per il momento è partito solamente Seko Fofana. Chi, tra di noi, non è alla prima esperienza a Udine si capisce e si conosce bene, c’è intesa. Dobbiamo dare il massimo per aiutare i nuovi, quelli appena arrivati, a entrare rapidamente nel nostro universo. Devono sentirsi comodi dentro al campo, provare questa sensazione”.

I nuovi

Tra gli esordienti in Friuli anche il connazionale Nahuel Molina, che Juan conosce già e sul quale nutre fiducia. “Lo conoscevo come giocatore, ma come ragazzo l’ho appena scoperto. È uno che viene dalle giovanili del Boca Juniors, e quando cresci calcisticamente lì la filosofia è quella di andare sempre avanti, dominare le partite. Ci servirà il suo spirito, perché vogliamo diventare una squadra che aggredisce sempre di più. Si adatterà bene al calcio italiano”.

Partenza ritardata

Sulla settimana in più di preparazione, legata allo spostamento dell’esordio con lo Spezia, Musso non vede grossi vantaggi o complicazioni. “È troppo presto per tirare già delle conclusioni. Ci è toccato questo calendario e andremo avanti così. Parlare di vantaggio o svantaggio è prematuro. Ribadisco, la stagione è lunga e ogni partita è unica”.

Il modo viscerale di vivere il calcio degli argentini, nonostante la sua apparente tranquillità, fa parte anche del bagaglio umano di Musso. Lo spettacolo del “futbol” senza il pubblico non gli piace per nulla. “Così, senza gente, è brutto. Vogliamo i nostri tifosi, danno la carica. Iniziare facendone entrare un numero minimo sarebbe qualcosa, ma ci sono tanti elementi da tenere in considerazione e non sono in grado di dire io cosa sia meglio fare e cosa no”.

Dove arrivare

Un condottiero deve anche dichiarare gli obiettivi e Musso non si tira di certo indietro. “La nostra ambizione è quella di riuscire a tenere la concentrazione e la motivazione in ogni partita. Io vivo il calcio così. Pensandola in questo modo faremo un bel percorso e alla fine si tireranno le somme. Prometto che lavoreremo tanto e daremo il massimo, per noi e per la gioia della nostra gente”.

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