La Gazzetta dello sport presenta Beto, l’attaccante che si sta rivelando un acquisto azzeccatissimo per l’Udinese. Ed eccolo,nell’intervista a Francesco Velluzzi:
«Io ho fame» avverte, ma precisa anche che «Non ho mai avuto il sogno della Nazionale, voglio vincere la Champions».
E poi:«Sono contento di questa grande partenza, ma non abbiamo vinto. E io voglio sempre vincere. Non mi aspettavo di partire così, anche se credo molto nelle mie capacità e ho fiducia in me stesso. Ho fame, voglio migliorarmi. Nel colpo di testa devo crescere. Sono alto, ma sono più bravo con i piedi, col destro. Gotti mi dice di stare tranquillo, di lavorare duro e non pensare al resto. E mi spiega che sono arrivato nel club migliore per crescere e fare carriera».
È vero che quand’era piccolo si allenava con le palline da tennis? «Sì, perché sbagliavo gol facili. Così, mi sono esercitato in quel modo per aumentare la precisione».
Quando ha cominciato? «Non presto, a 11 anni».
Per chi tifava? «Chelsea e Inter».
Magari un giorno all’Inter ci finisce come calciatore. «Io penso all’Atalanta e poi al Verona. Dopo avremo l’Inter, ma come avversaria».
Attaccanti della serie A che la colpiscono? «Belotti, Immobile e Zapata che incontro domani a Bergamo».
Conosce qualche calciatore in A? «No. Non ho ancora scambiato nessuna maglia. Ma gli amici portoghesi mi chiedono in tanti quella dell’Udinese».
Com’è il calcio portoghese? «Molto più difficile di quanto la gente pensi. Molto tattico. E le squadre sono compatte».
L’Atalanta? «Giocano un buon calcio. Sono forti».
Se fa gol esulta ancora come LeBron James? «Amo LeBron. Tifo per lui in Nba (guardo anche tanta Nfl) e mi piace la sua mentalità e quella esultanza che si chiama The silencer».
