E’ sicuro: Gotti inizierà la sua terza stagione alla guida dell’Udinese. Il tecnico più longevo del dopo Guidolin è stato confermato sulla panchina bianconera, ma l’Udinese si è presa davvero molto tempo per convincersi. Come mai? Due sono le questioni che hanno infastidito la dirigenza, secondo la Gazzetta dello sport: le 8 sconfitte nelle 11 gare finali, in particolare le sconfitte con Napoli e Inter; e il discorso degli infortuni. In merito, la rosea scrive: “In attacco si sono rotti il legamento crociato del ginocchio prima Nacho Pussetto a dicembre e poi – entrambi nel mese di aprile – Ilija Nestorovski e Jayden Braaf. Al netto di questi episodi, ci sono stati però una serie di infortuni di carattere muscolare che hanno colpito a più riprese gli elementi cardine del gruppo, come il leader della difesa Bram Nuytinck. La situazione è stata giudicata anomala e si è ravvisata la necessità di intervenire con cambi nello staff.
In bilico
Così sono stati messi in discussione tutti i componenti dell’organigramma tecnico, nessuno escluso. Chi farà sicuramente le spese della volontà di cambiamento è il preparatore atletico, il professor Gianni Brignardello, a Udine dall’aprile del 2018. Ci sono dei forti dubbi anche sulla permanenza della vecchia bandiera Giampiero Pinzi, attivo da maggio 2019 come assistente. Non è sicura nemmeno la posizione futura del vice di Gotti, Gabriele Cioffi, arrivato all’inizio del passato torneo dopo una carriera che lo ha visto fare delle tappe anche ad Abu Dhabi e in Inghilterra. Qualche perplessità è stata avanzata anche sulla figura di Alex Brunner, il preparatore dei portieri, che negli ultimi anni ha plasmato tanti numeri uno che hanno fatto la fortuna del club. Per ora l’unico certo di mantenere il suo ruolo è il match analyst, Enrico Iodice“.
