La Gazzetta dello sport annuncia Lazar Samardzic come nuovo acquisto dell’Udinese in arrivo dal Lipsia. Lo presenta così: “Classe 2002, di mestiere trequartista, ma all’occorrenza capace di cavarsela anche mezzala, play o esterno di centrocampo. Samardzic è tutto mancino, ha una passione per i tunnel che in Serie A sarà costretto a limare un po’ (pena trattamenti poco amichevoli da parte dei difensori), ha evidenti origini balcaniche, ma è nato e cresciuto a Berlino. Un colpo in pieno stile Pozzo e considerando quanto il club ha investito — pare 3 milioni — le aspettative sono elevate. Numeri importanti Se i friulani spendono così per un ragazzo l’attesa è forte. Del resto ci sta per uno che, a 19 anni, ha fatto tutta la trafila delle selezioni giovanili tedesche, vestendo quasi sempre la maglia numero 10. Se il numero più prestigioso non era disponibile si accontentava del 14, altra cifra da leggenda. È giovane per avere come mito Johan Cruijff, ma segnali del genere vanno tenuti in considerazione. Ieri si è imbarcato per l’Italia e oggi effettuerà le visite mediche a Roma, nella clinica Villa Stuart. Domani sarà in Friuli per la firma del contratto, poi potrà mettersi a disposizione dell’allenatore dell’Udinese Luca Gotti.
Il profilo
Cresciuto nelle giovanili dell’Hertha Berlino, fisicamente strutturato — è alto 1 metro e 84 centimetri —, Samardzic ha fatto il suo esordio in prima squadra nel derby contro l’Union, a 18 anni e tre mesi, giocando meno di 10 minuti nella sua posizione preferita. Giusto il tempo di mettere assieme altre due presenze tra i grandi con la squadra della capitale e poi il passaggio al Lipsia. In Sassonia ha disputato sette partite, 197 i minuti totali. Nell’unica gara da titolare, il 2-1 contro l’Arminia Bielefeld del 28 novembre dello scorso anno, ha fornito l’assist per l’1-0 a José Tasende. A maggio 2021 ha rimediato una rottura del menisco che l’ha tenuto a riposo per poco più di un mese. Ora, in salute, Laki — così viene soprannominato — è pronto per la sua nuova avventuraale in bianconero. Vista l’inclinazione e le attitudini del ragazzo appare quasi automatico pensare che possa essere l’erede di Rodrigo De Paul, pur con caratteristiche differenti, avendo il passo da mezzapunta che l’argentino non possiede. La domanda che è giusto farsi è se possa essere subito pronto per una realtà di livello come quella del nostro campionato e la risposta, stando a quanto trapela dagli ambienti societari, è affermativa”.
