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Thereau: “All’Udinese manca un Di Natale”

Cyril Thereau è intervenuto via Skype al canale ufficiale e ha spiegato il suo addio al calcio
Monica Tosolini

Cyril Thereau è intervenuto via Skype al canale ufficiale e ha spiegato il suo addio al calcio: “Ho smesso di giocare perchè avevo tanti problemi al ginocchio. E’ stato il calcio a dirmi basta. Avevo troppi infortuni. Ho avuto 7 infortuni muscolari nell’ultimo anno. Non era più in piacere: ogni volta che correvo, mi faceva male il ginocchio. Non avrei voluto dover smettere se fossi stato in forma. Quando sono andato a Cagliari avevo tanta voglia”.

Sei soddisfatto della carriera che hai fatto? O ambivi a grandi squadre? “Visto dove sono partito, posso essere fiero di quello che ho fatto. Io non ho fatto il percorso per diventare un giocatore professionista. Avrei voluto venire in Italia prima, invece ci sono arrivato tardi a 26 anni. Qui ho trovato quello che mi piaceva, mi allenavo bene. Ma ero un po’ pigro. Vedo che adesso tutti i giocatori hanno un allenatore personale, fanno diete particolari. Io no. Ero un giocatore con contratti lunghi e non guadagnavo tanto,per questo non mi lasciavano andare via. Ma è vero che non ho mai fatto del mio meglio per arrivare. Non ho fatto la vita del calciatore. L’unico rimpianto è non sapere fino a dove sarei potuto arrivare. Mi ricordo che Stankovic mi diceva sempre che con le mie qualità avrei dovuto essere in una squadra che giocava la Champions”.

Che ricordo hai degli anni qui? “All’Udinese mi sono sempre trovato molto bene. L’Udinese era l’Atalanta di adesso. Quando sono arrivato qui mi aspettavo che la squadra fosse ancora di quel livello. Ma erano gli ultimi anni di Totò. Avevo aspettative diverse. Avevamo buoni giocatori, ma non li abbiamo mai sfruttati al massimo anche se non era una squadra costruita per arrivare in Europa”.

Questa squadra può fare di più? “Sono 4 anni che si parla di chiedere di più alla squadra. Anche quando sono arrivato io. Ma il livello della A si è alzato ancora negli ultimi anni. E’ diventata una squadra abbastanza normale. E poi non ha mai trovato il Guidolin che avevamo in passato”.

Di Beto che pensi? “Sembra un giocatore che ha gamba. Ha bisogno di tanto spazio. Gli attaccanti così in Italia piacciono. E’ giovane, quando avrà il tocco giusto sarà un buon attaccante. Quando c’ero io eravamo con Zapata e De Paul. Il punto è che è difficile trovare il nuovo Di Natale, che ti fa 30 gol a stagione”.

Chiude con un saluto per Delneri: “E’ un vero friulano, ci tengo a salutarlo. Quando torno a Udine, vado a mangiare con lui”.

Il gol più bello che hai segnato qui? “Quello all’Inter fuori casa, che ho calciato al volo un passaggio di Badu. Quello che ha dato più soddisfazione è quello fatto alla Juve,perchè mi sono reso conto che la Juve è odiata in tutta Italia, ho ricevuto un sacco di messaggi quella volta”.

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