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Prodl: Con Mazzarri la mia miglior stagione al Watford

Sebastian Prodl ha voluto sottolineare l'influenza che Walter Mazzarri ha avuto sul suo stile difensivo e ha rivelato che il suo ex allenatore è la ragione per cui ha sviluppato interesse nel calcio italiano.
Monica Tosolini

Sebastian Prodl ha voluto sottolineare l’influenza che Walter Mazzarri ha avuto sul suo stile difensivo e ha rivelato che il suo ex allenatore è la ragione per cui ha sviluppato interesse nel calcio italiano. L’austriaco è stato nominato giocatore dell’anno nel 2016/17, stagione in cui il tecnico livornese guidava gli Hornets.

Ricorda, ripreso dal Watford Observer: “Mi piaceva il periodo in cui c’era Mazzarri, ho vissuto la mia miglior stagione al Watford con lui. Sono stato tentato dall’acquisire una maggiore influenza italiana nel modo di difendere, lui mi ha insegnato molto sotto questo aspetto, traendo da me il meglio”.

Sulla sua esperienza in Italia, appena iniziata, spiega: “Mi piace l’atmosfera negli stadi. Non sono i più belli, ma quello dell’Udinese è nuovo: quando si è presentata la possibilità di venire qui, l’ho subito colta”.

Prodl però rivela che c’è un altro aspetto che lo ha convinto a venire in Italia: il fatto che qui la serie A dà spazio anche ai giocatori che hanno superato i 30 anni: “I giocatori in Italia possono giocare più a lungo, finchè sono in forma. In Inghilterra vengono utilizzati soprattutto giocatori molto giovani e molto fisici; chi ha passato i 30 anni non ha possibilità di continuità di impiego. Per questo ho pensato che qui posso giocare più a lungo”.

Spiega poi che “sono ancora infortunato, ma spero di poter rientrare presto e cimentarmi nel calcio italiano. E’ sempre bello poter provare nuove sfide, adeguarsi a situazioni nuove. Amo i cambiamenti nella vita e nella carriera, perciò penso di aver fatto la scelta giusta”.

Torna infine sul riconoscimento di miglior giocatore della stagione: “E’ stata la ciliegina sulla torta, perchè è molto raro che un difensore venga nominato giocatore dell’anno. Per me è stato un onore ottenere quel riconoscimento. Quando ci penso, mi viene la pelle d’oca, perchè rimarrà una pietra miliare della mia carriera”.

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