Il portiere Nicolas Andrade è stato ospite al canale ufficiale e ha parlato dei principali temi di attualità in vista della ripresa del campionato. Innanzitutto del fatto che senza tifosi sugli spalti, si sentono bene le indicazioni che giocatori e allenatori si danno in campo. Una situazione particolare, che in casa Udinese affrontano così: “Senza tifosi non è mai facile. Perciò il mister ci dice sempre di parlare il più possibile, anche chi sta in panchina, perchè questo semplifica le cose. Dobbiamo aiutare i compagni, anche a livello di motivazione e concentrazione: chi è in panchina e chi sta in campo deve incitare di più i compagni”.
Che effetto ti ha fatto vedere le gare di Coppa Italia? “Sì, le aspettavamo da tre mesi. Era normale trovare gare ‘rigide’, siamo all’inizio e credo che le gare saranno tutte così per ora”.
Come hai vissuto il lockdown? “A Udine, a casa. Non male, perchè per fortuna ho un po’ di giardino. In Brasile? Sento ogni giorno i miei familiari, stanno bene, lavorano da casa. Lì non c’è la sanità che c’è in Italia e questo è il problema”.
All’Udinese è arrivato lo psicologo. In cosa vi aiuta? “Abbiamo fatto dei test per conoscerci, ma la parte che più mi è piaciuta è stata quella del risveglio mentale prima della partita, per affrontare il match già con la mente che lavora a mille. Questo mi ha aiutato molto. Sono state fondamentali anche le quattro partitelle in famiglia che abbiamo giocato: siamo tutti molto carichi”.
