Il Dt bianconero Pierpaolo Marino è intervenuto questa sera alla tv ufficiale della società bianconera. “La mia faccia deve comparire nei momenti difficili, e non in quelli facili dove è giusto che compaia la squadra. Che spiegazione dò a questo momento? Devo difendere un po’ i giocatori, perchè comunque ci hanno portato alla salvezza ‘virtuale’ già da tre o quattro partite. Ma devono continuare, perchè il Paron ci ha dato l’obiettivo del decimo posto. Obiettivo che possiamo ancora perseguire. Ecco perchè i giocatori devono impegnarsi per ottenere questo obiettivo. L’impegno dei giocatori va visto in allenamento e devo dire che in allenamento questi giocatori sono esemplari: eseguono alla perfezione tutto quello che viene richiesto. Poi la domenica vengono fuori partite che non ti aspetti visto l’impegno in allenamento. Questa sconfitta è la più grave delle ultime tre: con il Torino si poteva svoltare, e ci lanciava in classifica in maniera incredibile, visti anche i risultati delle altre squadre. Ci saremmo potuti avvicinare al decimo posto. Non dico che la squadra non si impegni, ma a volte non ci mette la cattiveria che serve. Quando arriviamo in zona tiro non siamo cattivi come deve essere una squadra che ha il sangue agli occhi. I report della partita non sono disastrosi: abbiamo fatto più possesso dell’avversario, abbiamo avuto più occasioni di loro. Il Torino ha raccolto più di quello che poteva. Ma nel calcio bisogna essere pragmatici. Ognuno si deve assumere le sue responsabilità: ecco perchè siamo in ritiro da domani. Non basterà la bella prestazione a Crotone, servirà la cattiveria per ottenere il risultato”.
Lo scorso anno, nelle ultime partite, l’Udinese ha fatto un finale eccellente: aveva anima, sagacia tattica. Perchè quest’anno pochi alti, tanti bassi e pochissima continuità? “Lo scorso anno abbiamo fatto 45 punti perchè il campionato è stato caratterizzato da una media punti molto alta. Quest’anno le prime 4 o 5 tolgono punti a tutti. Lo scorso anno il campionato è stato sottovalutato, 45 punti sono tantissimi. Quest’anno la rosa è meglio attrezzata, ma bisogna anche sperare che tutti i giocatori siano sani, che non arrivino malattie. Quest’anno abbiamo passato diverse vicissitudini. Okaka ha avuto un intervento chirurgico, il covid che gli è durato 3 settimane, poi di nuovo fuori. Deulofeu che era il fiore all’occhiello ma ha potuto giocare poche partite. Abbiamo avuto 14 o 15 giocatori con il Covid, e non sappiamo ancora cosa succede dopo il Covid. Gli infortuni hanno colpito i giocatori più efficienti e più importanti della rosa. Abbiamo Nuytinck che era assente con il Torino e che finora ha giocato 15 partite. Bisogna considerare che abbiamo avuto tanti problemi quest’anno. Il preziosissimo Palumbo si è trovato titolare contro lo Spezia. Dalla settima partita in poi abbiamo fatto una rincorsa che somiglia a quella delle 12 partite finali dello scorso anno. Quest’anno le difficoltà sono state maggiori. Ci sono squadre più forti di noi che rischiano la retrocessioni e noi siamo stati ben distanti da quelle zone di classifica, tanto da poter puntare al decimo posto”.
Deulofeu: un fulmine a ciel sereno? “Ho parlato con il dottor Tenore, mi ha detto che domani farà un’artroscopia, una terapia invasiva. Un intervento di pulizia al menisco. Speravamo di poterlo utilizzare nel finale. Lui spera di poter giocare le ultime due o tre partite, i nostri medici sono più scettici”.
Mister Gotti: come giudica il suo operato? “La società, se ripensiamo a quando lo abbiamo inventato allenatore della prima squadra, avevamo preso 11 gol in due partite. Lui è arrivato dopo che tutto era stato raso al suolo, il Day After. Lui ha vinto subito a Genova. Non possiamo che essere soddisfatti, sia in termini di media punti che del lavoro quotidiano che osserviamo quotidianamente. A Gotti si è chiesto di crescere in poco tempo e lui è cresciuto. Mi pare assurdo discutere di Gotti in questa situazione. Pensiamo a chiudere il campionato al decimo posto, che sarebbe un obiettivo incredibile rispetto ai presupposti iniziali. Gotti sta rispondendo a tutte quelle che sono le aspettative su di lui”.
Abbiamo dimenticato di parlare di Pussetto: “E’ mancato lui, ma anche tanti altri. Eppure i risultati sono arrivati con chi li ha sostituiti”.
Che effetti potrà avere questo ritiro? “Intanto va detto che Pozzo non ha dimostrato debolezza quando ha ritirato il ritiro la prima volta, a gennaio. Ha dimostrato duttilità, l’apertura di una carta di credito che a volte è stata ripagata, a volte no. I giocatori hanno grande rispetto per lui. Stavolta nessuno ha detto niente del fatto che si va in ritiro per 5 giorni. Abbiamo perso e sicuramente le responsabilità non sono del Paron che esce rafforzato e può applicare quanto ritiene utile. Io ho fiducia in questo gruppo, che lavora bene”.