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De Paul: “Sono orgoglioso di questa squadra: dobbiamo continuare a fare punti, anche a Roma”

Rodrigo De Paul è intervenuto al canale ufficiale.
Monica Tosolini

Rodrigo De Paul è intervenuto al canale ufficiale. Il capitano bianconero, assente ieri per squalifica, ha fatto il punto della situazione in casa bianconera dopo il successo sul Verona: “Ieri sono stato orgoglioso della partita fatta. Non era facile, affrontavamo una squadra vera, un derby, con giocatori che erano con noi e sono andati via. Quando avevo preso il rosso a La Spezia già pensavo a caricare poi la squadra. Ma da fuori si soffre troppo. Credo di aver mancato 10/11 partite in 5 anni. Fuori dal campo si soffre troppo, i minuti sono più lenti. Preferisco stare dentro”.

Si vede che c’è gruppo. Avete accolto bene anche Llorente: “Sì, vogliamo far sentire tutti parte di questa famiglia, subito. Ci mettiamo subito a disposizione. E poi come capitano, voglio farlo sentire a suo agio. Sono contento di avere in squadra uno con la sua esperienza. Ci fa piacere far parte di questo gruppo. Quando sono arrivati Gerard e Pereyra sapevamo chi arrivavano. E’ normale che il Tucu si sia adattato subito, conosceva già l’ambiente. E’ stato giusto aspettare Deulofeu, permettergli di recuperare. Secondo me può fare molto di più”.

Hai vinto la Zebretta d’oro, premio istituito dal Messaggero Veneto e dall’Auc: “Mi fa piacere, è un premio al lavoro di ogni giorno. E’ per tutti quelli che ogni anno lottano per la maglia, per costruire un bel percorso, cosa che l’Udinese merita. Una parte molto importante del derby che abbiamo vinto è stata sabato, quando i tifosi sono venuti a caricare la squadra”.

Questa squadra può puntare tra il settimo e il decimo posto? “Qui abbiamo persone come Llorente, come Deulofeu e si meravigliano delle strutture che ha l’Udinese. di QUesto livello ce ne sono poche nel mondo. Io dico sempre le cose come stanno. E’ giusto dire anche quando le cose sono fatte bene. Quando le cose non andavano bene, sono stato il primo a dire che noi giocatori dovevamo fare di più, perchè la società ci dà tutto. E adesso sono orgoglioso di questa squadra. Dove possiamo arrivare? Io ho un pensiermo molto chiaro, conosco le capacità di allenatore e squadra, ma da capitano voglio che teniamo i piedi per terra. Non abbiamo l’acqua alla gola, ma dobbiamo dimostrare mentalità. A Roma dobbiamo continuare a fare punti. Arrivare il prima possibile ai 40”.

Stare fuori ti è dispiaciuto? “Sì, ma mi è servito. Con il Benevento avevo subito una botta, il ginocchio aveva liquido. Questi dieci giorni sono stati molto positivi per me, per ritrovare brillantezza. A me piace allenarmi sempre, ma ammetto che ci sono dei momenti in cui uno deve fermarsi un po’”.

I tifosi ti amano: “Sì, sento sempre il loro sostegno. Entrare nel loro cuore non è facile. Io ho potuto farlo, li sento ogni giorni. Non vedo l’ora di vederli tutti in campo: sono molto importanti per noi. Tornare con l’Udinese in Champions League sarebbe il massimo, credo che manchi veramente poco. Io finchè sarò qui darò sempre il massimo. Io ho detto al direttore di non ascoltare proposte per me a gennaio, perchè non avrei mai lasciato la squadra a metà. Sono orgoglioso di essere qui”.

Si allarga la famiglia? “Sì, adesso arriva il bimbo, ancora un altro friulano. E sono due. Sono contentissimo di avere una friulana in casa e uno in arrivo. Udine rimarrà sempre parte della mia vita, perchè mi ha regalato le cose più belle”.

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