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Vanoli: “Non credo nei ritiri. L’Udinese deve ritrovare la spensieratezza mostrata con Roma e Inter”

Il ko casalingo contro il Bologna e la scelta del ritiro hanno fatto accostare la parola 'crisi' alla squadra bianconera.
Monica Tosolini

Il ko casalingo contro il Bologna e la scelta del ritiro hanno fatto accostare la parola ‘crisi’ alla squadra bianconera. Il termine può sembrare esagerato, ma è chiaro che qualcosa non va e le riflessioni, da parte della squadra, sono doverose. Ne è convinto anche Rudy Vanoli che domenica era  in tribuna al ‘Friuli’: “Sotto il profilo dell’impegno, alla squadra non si può dire niente perchè i ragazzi hanno corso, lottato – ha commentato a udineseblog.it. “E’ chiaro però che questo non basta per vincere: serve la qualità dei singoli, ma anche l’intelligenza tattica. Ci sono diverse letture durante la partita. L’Udinese ha iniziato molto bene, con i movimenti di Becao, Lovric e Pereyra che cercavano di creare superiorità a destra. Il Bologna, però, ha ben presto capito il gioco e ha chiuso gli spazi, in maniera da impedire all’Udinese di fare la classica partita a scacchi”.

Cosa non è andato? “Con un Bologna schierato con il 4-3-3, l’Udinese doveva giocare sui quinti, ma i suoi erano disposti troppo alti e andavano a sbattere contro i difensori. Avrebbero dovuto sistemarsi tra le linee di attacco e difesa, cosa che hanno fatto solo nei primi 20 minuti. Paradossalmente, l’assenza di Arnautovic ha creato problemi alla squadra di Sottil, perchè lui avrebbe dato un riferimento, cosa che Orsolini e Sansone sono stati bravi a non fare. All’Udinese è mancato proprio l’uno contro uno, è mancata la giocata del singolo”.

E’ mancato Deulofeu: “E’ mancata la qualità nelle giocate. L’Udinese è una squadra forte fisicamente, ma le manca l’imprevedibilità”.

Anche il fatto che i cambi siano sempre quelli, alla fine, penalizza? “Al giorno d’oggi ogni squadra è studiata e conosciuta nei minimi particolari. Gli avversari ti ‘leggono’sempre, anche durante la partita. E’ chiaro che qualcosa di diverso bisogna fare”.

La squadra delle meraviglie è sparita? “Erano partiti con grande voglia di andare oltre l’ostacolo: ora questa cosa manca. Ci sono tanti tatticismi e poca spensieratezza. Ed è questa che andava sfruttata anche prima della sosta. L’Udinese era diventata la sorpresa, doveva continuare con quell’atteggiamento”.

Il ritiro e Sottil, cosa possono dare? “Non ho mai creduto nei ritiri, non credo siano risolutivi. Credo che serva fare un passo indietro, resettare tutto, e ripartire senza paura di nulla. Hanno battuto Roma e Inter giocando con spensieratezza: è questo quello che devono ritrovare. E’ facile giocare contro le big, le motivazioni sono alte. Ma le gare difficili, quelle da vincere, sono proprio quelle come il Bologna. Non si possono perdere certe partite”.

Il calendario adesso mette davanti Sampdoria e Verona: diventano ulteriori pressioni? “I Pozzo non danno pressioni, ti mettono in condizione di far bene. E poi, Udine è un’isola felice che ti permette di esprimerti al meglio. Adesso devono rimboccarsi le maniche e fare quello che hanno già dimostrato di saper fare. L’impegno c’è stato, ma è mancato qualcosa: sta a loro capire cosa e risollevarsi”.

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