“C’è rammarico, stasera andiamo tutti a casa dispiaciuti. Ma la squadra ha giocato bene e ha costruito tanto”. È con queste parole che il mister Andrea Sottil riassume la prestazione dei bianconeri, usciti sconfitti per 2-0 contro la Fiorentina. Il risultato appare una punizione troppo severa per chi ha visto la gara, definita dal tecnico “la miglior partita da quando è iniziata la stagione. È stata una sconfitta assolutamente immeritata”.
Purtroppo, però, “la gara è stata chiara. Dobbiamo accettare il verdetto e capire che dobbiamo essere più cinici davanti”. Tale consapevolezza ne porta con sé un’altra, ossia che “il calcio non può essere sempre così crudele, dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo, perché giocando così i risultati arriveranno”. Anche perché, insiste l’allenatore, “qual è l’altra strada? Continuare a disperarsi? Siamo consapevoli che dobbiamo migliorare a livello mentale. Adesso andiamo a Napoli a fare la nostra partita”.
Sottil ha spronato i suoi in spogliatoio dopo il fischio finale, perché sa bene che “è in questi momenti che dobbiamo essere forti, piangersi addosso non serve a niente. Perdi con otto tiri in porta, tanti calci d’angolo – ricorda – se la butti dentro la partita cambia, soprattutto sotto l’aspetto mentale. La vittoria è l’unica medicina che conosco per una bella iniezione d’autostima”. Partiti dal primo minuto Martin Payero e Thomas Kristensen, autori di “una buona partita, hanno grandi qualità. Kristensen ha mostrato serenità in allenamento, migliorerà. Payero è più pronto e sta rispondendo bene”.
L’argentino è andato vicino alla rete, così come gli Lorenzo Lucca e Florian Thauvin. L’allenatore stempera la pressione: “Non bisogna far diventare il gol un’ossessione, altrimenti non arriva più. Facciamo delle analisi individuali, lavoriamo tanto sulle conclusioni – spiega Sottil – poi subentra l’aspetto psicologico della partita e lì non dobbiamo essere troppo nervosi”.
Nota positiva di giornata Festy Ebosele, che strappa un sorriso a Sottil. “È una soddisfazione vedere giocare così un calciatore che, nella sua prima amichevole, su una diagonale era praticamente in albergo – ricorda il tecnico – È un 2002, complimenti a lui. Adesso devono arrivare i gol, anche oggi ha avuto l’occasione di tirare”. È difficile stasera andare a casa, ma ho fatto i complimenti a tutti.