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Udinese: di questo passo, l’Europa non è un’utopia

Alla quinta sinfonia dell'Udinese, si torna a parlare di Europa.
Monica Tosolini

Alla quinta sinfonia dell’Udinese, si torna a parlare di Europa. Ma è lecito? Ormai se lo chiedono un po’ tutti e, a dare una risposta, al momento non possono che essere i numeri.

Con 16 punti dopo sette giornate, a quale piazzamento si può ambire? I precedenti degli ultimi 5 anni fanno ben sperare se è vero che le squadre che hanno raggiunto l’Europa League e la Champions a questo punto della stagione avevano un bottino tra gli 11 e i 16 punti in classifica.

Di certo c’è che dal 2017 ad oggi per aggiudicarsi un posto in quella che attualmente è la Conference League sono bastati tra i 59 e i 62 punti finali, con un andamento iniziale che dopo 7 giornate era di 11 o 12 punti.

E c’è di più: chi nel 2017/18 dopo 7 giornate aveva i punti che ha oggi l’Udinese, alla fine dell’anno andava in Champions. Negli anni successivi, lo stesso risultato si otteneva con un bottino tra i 13 e i 15 punti dopo 7 giornate.

La quota Europa League, compresa tra i 63 e i 68 punti finali, dopo 7 turni si attestava ad una forbice tra gli 11 e i 13 punti, ben più sotto della posizione attuale della squadra di Sottil.

Bando alla scaramanzia, dunque. I numeri dicono che sì, con questo andamento (media di 2,3 punti a gara) l’Udinese è ammessa al reparto sogni. Vietato, però, cambiare il passo di marcia.

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