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Tagliando d’agosto

-7 all'inizio del campionato.
Monica Tosolini

-7 all’inizio del campionato. L’Udinese ha già esordito in Coppa Italia passando a fatica il turno con il Feralpisalo, e durante la preseason ha tarato i suoi dispositivi di gioco con crash test mica da ridere (su tutte Bayer Leverkusen e Chelsea). Risultato? Beh diciamo che la macchina bianconera ha bisogno ancora di una buona messa a punto. I test nei quali è scesa in campo la creatura del neo tecnico Sottil, hanno evidenziato la presenza di ancora diverse criticità, difficoltà di amalgama e gambe ancora piuttosto imballate. Capita se il calendario segna il 5 Agosto; capita se si cambia tecnico ogni 6 mesi e soprattutto capita se in campo ci vanno vari elementi nuovi che si sono conosciuti appena un mese fa in ritiro.

Il calcio è un gioco di collettivo, e per far rendere un collettivo servono conoscenze, tenuta atletica, meccanismi mandati a memoria, ma soprattutto serve che la squadra abbia interiorizzato la dottrina del nuovo tecnico, che a quanto pare, si discosta di parecchio da quella del precedente.

L’Udinese, la bella Udinese ammirata fino a 2 mesi e mezzo fa, era una creatura che teneva la linea alta di difesa, lasciando dietro 1 contro 1 i 3 difensori, con i quinti che andavano all’assalto all’arma bianca, con un gioco composto da palleggio che si dipanava sulle catene di destra e sinistra, con le punte a beneficiare di imbucate, cross, tagli verso l’interno del campo dei quinti, inserimenti delle mezzali, e con i braccetti di difesa che si sganciavano sovente in attacco. Per fare tutto ciò era necessario avere appunto una linea alta di difesa, comandati dal sergente Pablo Mari, e con difensori veloci a scappare indietro qualora gli avversari fossero pronti a ribaltare il fronte di gioco. Fondamentale, nel gioco di Cioffi, la presenza di Walace quale flangiflutti davanti la difesa.

Sottil ha un’idea un po’ diversa. Il suo credo parte si da una linea alta di difesa, ma si dipana più per corsie centrali, a cercare il fraseggio in mezzo al campo per poi verticalizzare in maniera fulminea (palla avanti palla dietro palla avanti) con passaggi taglia linee in modo da scaraventare in porta le punte con 3-4 passaggi. Un sistema di gioco che forse si attagliava di più al vestito tattico con il quale Mister Sottil faceva sfilare nella passarella della Serie B il suo Ascoli (e sfilava pure bene) ovvero il 4312 che non il 352. Nel 352 di solito si richiede maggiormente il fraseggio attraverso le catene. Pare ovvio che la dottrina del nuovo tecnico debba essere ancora assimilata dal gruppo.

Nelle amichevoli qualcosa si è anche visto a sprazzi, pure contro il Chelsea, guardare per credere l’azione del gol di Deloufeu che parte da un’impostazione dal basso di Bjiol, verticalizzante per Success, sponda per Pereyra e via andare nella prateria che i tre passaggi aveva creato, tagliando fuori 7 giocatori in maglia blue. Un’azione simile si era vista poco prima nell’azione che aveva visto la galoppata di Deloufeu con rifinitura in area per Pereyra che poi aveva mancato l’aggancio: tutto era partito dal braccetto di sinistra che aveva impostato stavolta lateralmente, sponda verso il centro e verticale di prima per Deloufeu: 6 giocatori di Tuchel tagliati fuori e spazio da attaccare che si era creato davanti al catalano. Insomma, sprazzi di quella che dovrebbe essere la creatura di Sottil.

Per realizzare ciò però serve ancora tempo, automatismi e uomini giusti. Personalmente credo che a Sottil serva un uomo più verticale di Walace in mezzo al campo (Lovric?) che invece era molto più adatto al gioco di Cioffi. In secondo luogo c’è da rivedere molto sulla linea di difesa: il ruolo di Bjiol sarà fondamentale non ​ solo perchè è chiamato a rimpiazzare Mari che in pochi mesi a Udine aveva rivoluzionato il reparto e spostato più in su il baricentro, ma anche perchè allo sloveno si chiederà l’impostazione dal basso, un po’ alla Bonucci per intendersi. Non è un a caso il suo acquisto: Bjiol ha un passato recente da play di centrocampo, e del regista possiede piede e visione di gioco. Le cronache narrano che solo in recentemente abbia conosciuto un arretramento tattico, e crediamo che gli emissari bianconeri abbiano visto in lui il perfetto connubio tra la capacità d’impostare da centrocampista e l’abilità di tenere la linea difensiva di un regista arretrato.

Com’è andata fino adesso? Diciamo che le cose migliori lo sloveno le ha fatte vedere in fase di possesso, dove in effetti ha personalità visione e piede da regista, ma pare debba migliorare ancora tanto nella fase di non possesso, dove ahimè il suo animo da centrocampista è ancora dominante sul suo lato da difensore. Senza palla dimostra di non avere ancora le letture perfette nell’interpretazione di una palla scoperta o imbucata avversaria; pare ancora impacciato nel posizionamento con il corpo quando il nemico attacca (postura ancora da centrocampista ) e l’intesa con gli altri due compagni di reparto è perfezionabile, sia nel chiamare la linea del fuorigioco (come in occasione del gol di Siligardi ieri) sia nel romperla in avanti quando si deve aggredire. Tutto ciò intendiamoci è normale, capita tra interpreti che si sono conosciuti solo 1 mese fa, ci mancherebbe, l’intesa si affinerà con il tempo, e magari anche il rientro di Becao, in contemporanea con Perez, 2/3 della difesa dello scorso anno, sarà fondamentale. Bjiol, ad ogni modo, personalmente piace per l’aggressività, e per come domina le palle alte. Insisto su di lui poiché ritengo che una squadra, come una casa, si costruisce dalle fondamenta, quindi dalla difesa e il suo sarà un ruolo chiave. Sarà lui deputato a chiamare la linea in avanti e in arretramento, essendo il centrale, e da lui dipenderà il baricentro, che Sottil, ripetiamo, vuole molto alto. Insomma, c’è tanto da fare e da lavorare, ma i mezzi tecnici ci sono tutti. In ritiro si è caricato molto sulle gambe,e questo è un bene.

Non mi attendo una partenza sprint. Mi attendo una squadra in versione diesel, la quale una vola presa coscienza di se stessa e del nuovo disegno tattico, potrà viaggiare di buona lena.

Fondamentale sarà trattenere interpreti top come Becao, Udogie e Deloufeu. Salvo sorprese saranno ancora loro i trascinatori del team, oltre agli altri meno reclamizzati dal calcio mercato.

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