Le Regioni scavalcano il Governo e spingono per la ripartenza del calcio. La mossa a sorpresa è arrivata ieri con il Governatore dell’Emilia Romagna Bonaccini che ha aperto la strada alla ripresa degli allenamenti individuali nei centri sportivi delle squadre. Subito gli sono andati dietro i presidenti di Lazio e Sardegna quindi quello della Campania e nelle prossime ore ci si aspetta una continua evoluzione della situazione in seguito all’inaspettata apertura arrivata in serata anche da Vincenzo Spadafora. Il ministro dello sport, che solamente 4 giorni prima aveva esortato la Lega a pensare ad un piano ‘B’, ha chiesto al Comitato tecnico scientifico della protezione civile di tornare a valutare la possibilità che gli allenamenti per gli atleti degli sport individuali siano estesi anche a quelli degli sport di squadra.
La Lega, che già si era compattata nella richiesta di poter ripartire, attende speranzosa. E’ ovvio però che una situazione a macchia di leopardo non sarebbe accettabile e porterebbe a nuove polemiche. Tutto dipende anche dalla formulazione di un nuovo protocollo che chiarisca in particolare cosa fare in caso di una nuova positività e di chi sono le responsabilità giuridiche. Lo scenario, al momento, è tutt’altro che definito.
A maggior ragione in casa Udinese dove dirigenti della società si sono dichiarati contrari alla ripresa in più occasioni: sembra però che anche il Governatore del Friuli Massimiliano Fedriga sia tra coloro indirizzati alla concessione degli allenamenti individuali nei centri sportivi. Dovesse arrivare l’ok, che riguarda anche Pordenone e Triestina, la società bianconera dovrebbe valutare il da farsi.
Una cosa rimane sicura: la strada della ripresa del campionato è ancora lunga e le sorprese, ormai lo abbiamo imparato, sono sempre dietro l’angolo.