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Juventus cinica, Udinese da rivedere ma non tutto é da buttare

Settimana decisiva per sciogliere il nodo Samardzic
Redazione

77 giorni dopo, interludio temporale coincidente di fatto con la pausa estiva, ed ecco che le due squadre dalla casacca bianconera tornano ad affrontarsi consecutivamente sempre nella cornice offerta dallo stadio Friuli. La Juventus a 10 giorni dalla chiusura del mercato, ha inserito di fatto il solo Weah – sostituto di Cuadrado – nonché figlio del celebrato milanista George, oltre a perfezionare il rientro alla base del laterale destro Cambiaso, nella passata stagione al Bologna.

I bn alle prese con la saga SAMARDZIC mal digerita dalla dirigenza friulana a seguito della mancata cessione all’Inter, presentano nel roster una decina di elementi nuovi, con i soli ZARRAGA, KABASELE e CAMARÀ o ZEMURA al momento, annoverabili tra i potenziali titolari. Indisponibili per infortunio sempre tra i potenziali titolari DEULOFEU, EBOSSE, BRENNER, PAFUNDI, cui si sono aggiunti all’ultimora MASINA e PADELLI. Mister SOTTIL alla vigilia apparentemente molto carico, concede dunque fiducia alla vecchia guardia inserendo l’ex Watford KABASELE, già impegnato nella gara di coppa, a sinistra, nei 3 del pacchetto arretrato; ZARRAGA é chiamato in qualità di interno di centrocampo ad affiancare LOVRIC. Piena fiducia in THAUVIN, considerato al momento partner ideale di BETO, il delantero portoghese che vanta diverse richieste dal mercato, ma chiamato nell’occasione a scardinare l’attrezzata difesa juventina.

SAMARDZIC, dopo le accomodanti parole spese dal Paron in tribuna nell’occasione, si accomoda inizialmente in panchina.

L’avvio di gara non può essere più traumatico. ZARRAGA tergiversa a centrocampo favorendo l’interdizione di Vlahovic, allungo per il compagno di reparto Chiesa che dal limite non lascia scampo a SILVESTRI. Nemmeno 2’ e la disputa si mette inevitabilmente in salita. La Juve trova coraggio arrivando sempre prima sulle seconde palle, mentre i bn sembrano non trovare le giuste geometrie a centrocampo. Gente come PEREYRA e SAMARDZIC non son elementi facili da sostituire e se a questi si aggiungono le partenze anche di Udogie e Becão allora le certezze diminuiscono. A metà frazione ci si mette anche Rapuano inventando un penalty che in regime di Var dovrebbe esser contestabile tutta la vita… FESTY EBOSELE devia da distanza ravvicinatissima con il braccio di ritorno un tiro di Alex Sandro. Il poliziotto, fischietto di Rimini e di origini beneventane, non si pone minimamente il dubbio della verifica al VAR. Vedendo un fallo di mano punibile a suo avviso, decreta un rigore apparso ai più molto generoso. Vlahovic raddoppia il vantaggio per i suoi mettendo una seria ipoteca sulla gara. La squadra di SOTTIL stenta a trovare il bandolo della matassa e salvo qualche buon guizzo di THAUVIN costruisce solo su palle sporche. Per giunta arriva anche la beffa in regime di recupero. Cross di Cambiaso, buca in uscita di SILVESTRI, un tantino sottotono rispetto alla straordinaria stagione scorsa, e rete di Rabiot a suggellare di fatto la contesa.

Immaginando quanto possa aver chiesto mister SOTTIL negli spogliatoi (un classico dovrebbe essere …. Per ciò che mi riguarda la partita é 0-0… vediamo cosa riuscite a fare…), la svolta con i cambi capaci di riproporre antiche geometrie grazie agli innesti di ZEMURA (KAMARÀ non aveva tuttavia demeritato) ma sopratutto di colui che potrebbe divenire una sorta di figliuol prodigo, Lazar SAMARDZIC, ben contento di ritrovare il rettangolo verde. I bn trovando un’avversario probabilmente pago del risultato e dunque in calo di motivazioni, confezionano con continuità un calcio molto più propositivo, creando persino qualche buona occasione che BETO e compagni non sapevano trasformare in rete. Non che si potesse sperare di riaprire una gara troppo precocemente finita, ma vedere alcune giocate tra LOVRIC e il Serbo-alemanno alleviavano sicuramente il cuore infranto di una tifoseria peraltro sempre puntuale e fedele. 

La gara non si schiodava nel punteggio vero, ma i 18 tiri in porta finali e un’accuratezza nei passaggi addirittura superiore alla Juve, lasciano presagire con un po’ di ottimismo tempi migliori, in fondo non ci sarà sempre una Juve di affrontare. La gara finiva con un roboante 0-3 che nel punteggio dice tanto, ma non completamente il vero.

Il nodo da dipanare parrebbe essere il centrocampista chiamato a sostituire il partente capitano PEREYRA, lasciato andare ad accasarsi con ogni probabilità in B, alla Samp di Pirlo. ZARRAGA, presunto sostituto, potrà crescere senz’altro nel tempo una volta assimilati i meccanismi del 532, ma é chiaro che un conto é attendere il basco, cui la sostituzione non avrà certo conferito morale, un conto é avvalersi delle qualità del giocatore più discusso dell’estate, quel SAMARDZIC, talento cristallino, che da domani molti cuori bn si augureranno di poter vedere con la casacca più amata per almeno altri 4/5 mesi, il tempo necessario a capire come costruire con saggezza la squadra. 

Cose buone in fondo si sono anche viste, la freschezza di LOVRIC e THAUVIN, la sicurezza di PEREZ nelle chiusure e in fondo anche di BIJOL. Per gli altri c’è ancora da lavorare, siamo pur sempre in agosto e 10 giorni ancora di mercato possono dare una mano. Non sarebbe cambiato nulla con FABBIAN, ma in prospettiva c’è necessità di acquisire certezze. Per quanto possiamo capire di calcio, non sempre mancati titolari in Championship (leggi Watford) o magari chi arriva a parametro zero, é in grado di risolvere le problematiche di un gruppo che ha rinunciato ad almeno 4 titolari di livello. Tempo per rimediare comunque non manca, ma lunedi 28 Salerno e Sousa, é certo che non regaleranno niente!

AM

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