Mentre la Uefa tentenna e cerca ancora di scongiurare una decisione che ormai è inevitabile (quella dello slittamento di manifestazioni internazionali come l’Europeo), lo sport prende coscienza dell’importanza della lotta comune in questo momento e alza le barricate. Bisogna fermare il coronavirus, prima di tutto. Quello è il nemico, lo abbiamo individuato, dobbiamo combatterlo. E la strategia di ignorarlo, non è quella giusta, lo si è capito.
Finalmente ci si rende conto che bisogna fare seriamente nel chiudere le porte a questo avversario invisibile e, seppur non in alta percentuale, letale. Ed è stato proprio il modo subdolo in cui si è presentato, con cui si è diffuso, che gli ha dato un vantaggio che altrimenti non gli sarebbe stato concesso. Ora però basta.
Anche lo sport ha recepito i messaggi di chi è in prima linea. Si espande a macchia d’olio la mappa degli stati che hanno deciso di fare sul serio e questo aiuta perchè potrà consentire di ridurre i tempi della battaglia. Dopo di che, quando si vedranno segnali confortanti, si potranno iniziare a fare ragionamenti seri su come e quando ripartire.
Il calcio, è evidente, ha fretta, ma le date prospettate finora per la ripresa in Italia, al momento, sembrano già troppo vicine. Il 23 marzo dovrebbero essere studiate delle bozze di calendario, al momento ancora difficile da poter definire. La realtà attuale fa già pensare ad uno slittamento dell’eventuale ripresa della serie A ad inizio maggio, con la prospettiva di poter anche terminare il campionato nella prima settimana di luglio, con conseguenti problematiche per i contratti dei calciatori che scadono il 30 giugno.
Si vogliono a tutti i costi scongiurare lo stop definitivo della stagione, ma anche decisioni prese d’ufficio, come accadde nell’unica volta in cui il campionato fu sospeso (nel 1915 a causa della Grande Guerra) quando lo scudetto venne assegnato al Genoa ed è tuttora contestato, in primis dalla Lazio. L’auspicio è anche quello di evitare il ricorso a play off e play out, soluzione che aprirebbe ad infinite polemiche.
Quindi a maggio o anche a settembre, bisognerà per forza portare a termine questa stagione. Ma sarà per forza un’altra storia, con la preparazione da rifare e probabilmente rose da rivedere. E si dovrebbe comunque rivalutare tutto, quella volta, probabilmente, anche con occhi diversi.
Siamo però solo nel campo delle idee, delle speranze, delle supposizioni perchè di fatto l’unica espressione che inquadra perfettamente questo momento di sospensione generale è ‘..fino a data da destinarsi’.