Scrivere un editoriale su Udinese Torino è difficile. Dal rigore negato all’Udinese in poi tremavo come una foglia, e non era né il freddo né tanto meno la paura di perdere una partita che per noi dice poco. Per scrivere ho bisogno di andare a compartimenti stagni.
DOVERI
Quello che hanno fatto lui e Irrati sabato sera è al limite del codice penale. Hanno fatto il contrario di quello che chiede il regolamento VAR. Il fallo su Becao è netto, sia di gamba che tanto più di braccio. Buongiorno allaccia il bianconero e lo stende. Un fallo stupido e plateale che ricorda per ingenuità quello di Arslan di dieci minuti prima. Da regolamento, chi sta al VAR può intervenire solo su chiaro errore dell’arbitro, che invece ha margine di discrezionalità. Ergo, da regolamento, Irrati poteva SOLO dire a Doveri che il fallo era avvenuto dentro l’area di rigore. Invece, contravvenendo alle disposizioni, Irrati richiama Doveri al monitor a inventarsi una situazione fantascientifica. Il fallo era netto ed Irrati non poteva chiedere a Doveri di riguardare al monitor il fallo. Eppure lo fa, eppure Doveri (arbitro di alta fascia a cui fanno arbitrare spesso le big…) cambia inspiegabilmente idea. Ora, io non sono nessuno, ma mi piacerebbe che Rizzoli ci spiegasse perché due arbitri si sono inventati una regola che è il perfetto contrario di quello che dice il regolamento arbitrale. Non mi aspetto che lo faccia ad Udineseblog, se vuole può tranquillamente rispondermi dalle pagine della Gazzetta dello Sport, il giornale di Cairo… ARSLAN. Cercherò di essere il più diplomatico possibile. Anni fa un allenatore di serie A mi disse che se un giocatore vicino alla fine della carriera fa errori ingenui, l’allenatore farebbe meglio a lasciarlo comodamente seduto in panchina perché non può più contare sul suo sacro fuoco. Arslan quest’anno ha alternato qualche buona prestazione a buchi difensivi ed errori a ripetizione. Llorente gli ha fatto un assist al bacio, l’ennesimo dello spagnolo, e lui invece di tirare sul palo scoperto, da buona posizione ha colpito Larsen. Quindi è riuscito a commettere un fallo di rigore che nemmeno i ragazzini all’oratorio. Già prima della papera (chiamiamola così…) era il peggiore in campo. Accetto errori da Braaf e Makengo, non da lui. Faccio fatica ad accettare anche l’errore di Molina. E’ arrivato male su una palla quasi ferma, nel calcio non esiste!
GOTTI
Per la prima volta da quando è a Udine, ha esternato con rabbia il suo pensiero. Quando gli hanno detto che l’Udinese fa fatica a segnare ha risposto che non facciamo gol nemmeno a porta vuota. Ha incolpato per la prima volta un giocatore, e giustamente, per un rigore nato da un errore su un altro errore, qualcosa di inaccettabile da un “professionista” di trentanni, con esperienza europea. Ha anche detto che con gli attaccanti in rosa non puoi fare di più. Non conta quanti attaccanti metti in campo (ma chi hai, ndr…) perché quando abbiamo giocato con cinque attaccanti (chiamiamoli così) abbiamo fatto peggio di quanto in campo ce ne erano due. Non voglio dare colpa alla società. Hanno preso Llorente che è la spalla perfetta: uscito lui si è spenta la luce. Entrato lui contro l’Atalanta, si è accesa. Il problema è che Okaka ha una forma da ex giocatore, e mi piange il cuore a scriverlo vista la mia simpatia per lui, Nestoroski dà garanzie alterne, Forestieri è un buon giocatore da seconda serie inglese anch’egli a fine carriera e senza contratto, Pereyra è prestato ed è, al momento, il migliore in quel ruolo. Se poi ti tolgono rigori netti già fischiati…
PARTITA
A Udine Nicola non è stato compreso. Quando ti danno una rosa non competitiva devi essere pragmatico. Venne esonerato e chi lo sostituì si trovò una squadra con una preparazione fisica rifatta da capo; Tudor continuò con lo stesso gioco e ottenne una salvezza che non era certo in discussione al momento dell’avvicendamento. Ieri ha preparato la partita per sfruttare i nostri punti deboli: pressing appena passata la metà campo sui nostri centrali di centrocampo, zona integrale in fase difensiva e non far mai entrare in area i nostri attaccanti. Puntava anche sul contropiede contro i nostri difensori lenti, visto la prima linea del pressing appena superata la metà campo, ma gli è andata storta vista la disciplina tattica dei tre dietro e di un Wallace in palla (e c’è chi gli preferisce Arslan…). Di contro Gotti, dopo quindici minuti, ha spostato RDP10 dietro le due punte; lo ha tolto dalla morsa di Rincon (per me il miglior incontrista della Serie A) ed abbiamo giocato tutta la partita con un 3412. Ci siamo anche riusciti… i numeri della Lega parlano di una partita dominata dall’Udinese, del baricentro medio più alto di questa stagione. Ma grazie ad Arslan e Doveri abbiamo perso una partita che al massimo si poteva pareggiare, visto il campo.
COLPE
Quando un giocatore fa errori come ha fatto Arslan, la colpa è sua, come era di Larsen contro il Milan… rigori inutili ed ingenui. Quando due arbitri si inventano regole che non potrebbero attuare è ovvio che decidono la partita. Io altre colpe non ne voglio dare. Okaka e Forestieri fanno quello che possono, Pereyra e De Paul anche. Mancano le punte da gol? Sono in tribuna, infortunate. Abbiamo visto che Pussetto quest’anno avrebbe potuto arrivare comodamente oltre le dieci marcature (ho fatto il conto, aveva una media da 13 gol annui pur giocando di fianco a Lasagna che non è certo la spalla ideale); Delofeu ha fatto vedere cose egregie una volta trovata la condizione. La società ha preso una grande spalla come Llorente. E’ innegabile che con lui in campo c’è una Udinese e senza di lui un’altra. Ma non è colpa di nessuno se si rompono i due giocatori su cui punti di più. Togliete Chiesa e CR7 alla Juventus, Ibra e Rebic al Milan, Lukaku e Lautaro all’Inter. Francamente, non capisco perché la società stia minando la gerarchia che serve ad ottenere risultati, per il rinnovo di Gotti. Forse, quando ho scritto che finalmente eravamo tornati alla gestione del passato, quella vincente, avevo parlato troppo presto. Stiamo rompendo un bel giocattolo e le parole di De Paul dopo la partita non mi sono piaciute affatto.