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La Lega dice ‘no’ ai due gironi e play off

Nessun cambiamento. L'ipotesi di un format rivoluzionario della A, avanzata da Aurelio De Laurentiis e studiata dalla Figc trova il muro della società.
Monica Tosolini

Nessun cambiamento. L’ipotesi di un format rivoluzionario della A, avanzata da Aurelio De Laurentiis e studiata dalla Figc trova il muro della società. E’ incompatibile con i diritti televisivi. Per i tempi stretti si valutava la possibilità di ridurre il numero delle partite dopo la maratona estiva determinata dalla pandemia. Non ci saranno novità, il campionato ripartirà il 12 settembre.

PROPOSTA – L’idea della Figc, che valuta un piano B vista l’incertezza legata a un virus che non è ancora sparito, è quella di avere due gruppi da 10 club, con poule scudetto, salvezza ed Europa League. Una soluzione, con i playoff, che trova il gradimento di Gravina. La Lega, contraria, è sicura che se il campionato inizierà il 12-13 settembre si riuscirà a giocare tutte le giornate. Per questo non chiederà un taglio al format. Da risolvere il problema pubblico: i dubbi su quando saranno riaperti gli stadi sono grandi. La sensazione della Lega è che all’estero sono più avanti (il Community Shield, il 29 agosto, dovrebbe giocarsi davanti ai tifosi) e ciò preoccupa non poco visto che dal botteghino arrivano soldi.

ASSEMBLEA – Oggi a Milano ci sarà un’assemblea della A nella quale il cambio di format non è all’ordine del giorno ma l’argomento è stato al centro di molte telefonate nelle ultime ore, dopo le parole di De Laurentiis di mercoledì (“Stiamo tentando la strada dei playoff con la Federazione per fare maggiore discontinuità alla Serie A).

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