Home » Gazzetta dello sport, Cioffi: “I giovani e il lavoro, le mie parole chiave per un gran Verona”

Gazzetta dello sport, Cioffi: “I giovani e il lavoro, le mie parole chiave per un gran Verona”

Un inizio da incubo, ma dopo il successo sulla Samp il Verona di Cioffi ha acquisito serenità e consapevolezza di una identità che sta diventando sempre più chiara.
Monica Tosolini

Un inizio da incubo, ma dopo il successo sulla Samp il Verona di Cioffi ha acquisito serenità e consapevolezza di una identità che sta diventando sempre più chiara. Alla vigilia della sfida con la Lazio, Gabriele Cioffi alla Gazzetta dello sport ha parlato del suo Hellas e di cosa sogna: 

«Nel mio immaginario, vorrei vedere un Verona aggressivo che non demorde mai, che gioca sempre per vincere. Per arrivarci serve tanto lavoro, come tanto lavoro è necessario per mantenere un atteggiamento aggressivo in fase di non possesso e maggiore capacità di gioco e movimento in fase di possesso».

L’Hellas è abituato a lanciare i giovani. (toh, nella Lazio ce sono due “suoi”: Casale e Cancellieri). Ma lei esagera: due classe 2003, Terracciano e Coppola, e un 2002, Doig, in campo nella stessa partita, contro la Samp. In un momento delicato poi, dove serviva vincere. Complimenti per il coraggio… «Le rispondo così: gli inglesi dicono “good enough, old enough” (che in italiano può suonare così: se è bravo, è maturo abbastanza, ndr.). Non guardo l’età, guardo l’atteggiamento e come il giocatore lavora in settimana. Gioca chi vedo meglio».

Coraggio anche nel mettere Lazovic trequartista. Soluzione temporanea in attesa di Verdi, o un’alternativa valida e duratura per il futuro? «Darko è un giocatore a 360 gradi. Sa giocare a calcio ed è completo e può giocare ovunque. Non avevo dubbi che avrebbe fatto bene in quella posizione e aggiunge competizione in un ruolo già affollato».

Lo ha fatto anche per liberare la fascia sinistra al baby talento Doig, che l’ha ripagata con un grande prestazione e il gol. Ma lo svedese può giocare anche dietro… «Sì, Josh è arrivato anche per la sua possibile duttilità nel ruolo di braccetto di sinistra. Credo però che oggi sia prematuro utilizzarlo lì, per questione anche di meccanismi d’intesa, e che siano da valorizzare le sue qualità e la sua corsa sulla fascia».

Ora che ha l’organico al completo, finalmente può avere il dolce problema delle scelte, vero? «E’ stato bello avere tutti a disposizione, soprattutto per il piacere di allenare e perché ho visto i ragazzi felici. Ho percepito un’energia positiva e abbiamo lavorato sulle varie cose da migliorare. Abbiamo recuperato anche Dawidowicz e Piccoli, con la Lazio ci saranno tutti. Dunque sì, dovrò fare delle scelte. Ma la competizione fa bene a loro e fa bene anche a me in fase di decisioni da prendere».

Ha in serbo qualche altra novità tattica o qualche altro baby da lanciare nell’immediato? «Ci sono giovani scalpitanti come Cortinovis, Cabal, Sulemana e lo stesso Piccoli che fino ad oggi hanno avuto meno spazio ma che in futuro sono certo che lo avranno. Per le altre novità, ci vogliono tempo e lavoro, lavoro, lavoro». 

mediafriuli_white.png
©2023 UDINESEBLOG. Tutti i diritti riservati | IL FRIULI – P. IVA 01907840308
Powered by Rubidia