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Danilo al Corriere dello sport: “Bologna, volevo restare”

L'ex difensore dell'Udinese, Danilo Larengeira, è un fiume in piena nell'intervista concessa al Corriere dello sport in cui esprime tutto il suo rammarico per come si è chiusa la sua storia a Bologna
Monica Tosolini

L’ex difensore dell’Udinese, Danilo Larengeira, è un fiume in piena nell’intervista concessa al Corriere dello sport in cui esprime tutto il suo rammarico per come si è chiusa la sua storia a Bologna. 

«Non ho chiesto né un biennale né soldi. Ho atteso fino alla gara con la Juve. Non mi hanno mai chiamato. Non so che passi per la loro testa. Forse è perché Mihajlovic va via o forse perché vuole cambiare modulo: ma se prima dovevano prendere una punta e un difensore ora devono prendere una punta e due difensori». Poi: «Abbiamo sempre portato la nave in porto: i giovani emergono se ci sono i vecchi come noi». E ancora: «È una sciocchezza che Sinisa abbia chiesto che cedessi il posto ad un giovane Gioca chi merita». Quindi svela: «Inzaghi mi chiamò e mi spiegò cosa voleva fare. Gli devo molto. Vorrei fare un altro anno in A». E infine: «Il mio rammarico è di non aver avuto a 25 anni Mihajlovic come tecnico: sarei stato un altro».

Questi i concetti principali in cui poi ha puntualizzato: “Ho 37 anni, come facevo a chiedere più soldi? Io non gioco per soldi, io gioco dove mi sento bene, dove c’è un ambiente di lavoro sano, bello. Ho dimostrato che se avessi chiesto due anni potevo giocarmela, fisicamente sto bene”.

Di Bologna si porta via: “Solo cose belle. Il Bologna è la squadra che ha creduto in me quando c’è stato quel problema con l’Udinese su cui non voglio tornare. In quel periodo uscivano cattiverie sul mio conto, le altre squadre temevano che dopo essere stato sette anni lì potessi fare del casino. Il Bologna no. E’ stato Inzaghi a credere in me, lui mi ha telefonato, mi ha palato del progetto: lo ringrazierò per sempre. Bologna è un posto stupendo. La città, i tifosi, ogni cosa. Sono sincero”.

E sul suo futuro: “Voglio continuare a giocare, un anno ancora. O finché il corpo mi dà segnali positivi. Mi piacerebbe in Italia. Ma vediamo. Adesso voglio staccare un po’, rilassarmi. Qui ci sono trenta gradi, mi godo il mare. Spero di trovare una squadra con cui esprimere il mio calcio, divertirmi e fare crescere i ragazzi. Altrimenti rimango qui e gioco a footvolley con i miei amici”.

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