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Commisso attacca l’Inter:”Lo Scudetto è stato falsato. In Italia le regole non valgono per tutti”

Duro attacco del numero uno della Fiorentina alle regole del calcio italiano
Monica Tosolini

Rocco Commisso non le manda a dire, com’è nel suo stile, e attacca l’Inter e le regole del campionato italiano definendo ‘falsata’ la classifica dello scorso campionato che ha visto il club nerazzurro laurearsi Campione d’Italia. A margine di un meeting organizzato dal Financial Times, il proprietario della Fiorentina non ha usato mezzi termini per definire la situazione del calcio in Italia. Queste le sue parole come riportate da fcinter1908.it:”Il problema in Italia è che le regole non valgono per tutti. E questo ha falsato la classifica finale dello scorso campionato di Serie A. Ogni sei mesi dobbiamo fornire dei dati sul rapporto di liquidità nel calcio italiano. Noi e altri club lo abbiamo fatto. Io ho sempre fatto il mio dovere: ho messo i soldi, il club non ha debiti, quindi se c’è bisogno di capitale, lo porto io dagli Stati Uniti. Altre società non l’hanno fatto. C’erano alcuni club che erano ben lontani dal rispettare i requisiti necessari di liquidità. E uno di questi ha vinto il campionato. Successivamente hanno dovuto rettificare il rapporto di liquidità vendendo giocatori come Lukaku e Hakimi. Questo dopo la fine del campionato e non prima. Chi non rispetta le regole stabilite dalla Lega, dovrebbe pagarne le conseguenze, come essere penalizzato in campionato”.

Commisso, nel suo lungo intervento, ha parlato anche del mercato e del ruolo degli agenti. Questo quanto detto dal numero uno del club viola come riportato da TMW:“La cosa che non è sostenibile è che i costi dei trasferimenti e le commissioni ai procuratori di fanno rischiare di perdere un calciatore a zero. Come è successo al Milan con Donnarumma o come sta accadendo con altri calciatori al PSG. E potrebbe succedere anche alla Fiorentina con Vlahovic. Noi gli abbiamo dato la possibilità di mettersi in mostra in campo, di giocare titolare. Ha segnato 20 gol e ora abbiamo dei problemi per quanto riguarda il suo rinnovo. Devono esserci delle regole chiare. Non possono esserci contratti di cinque anni, che alla fine non sono realmente di cinque perché al terzo viene già rinegoziato. Non possono esserci calciatori che rinegoziano perché vogliono più soldi. Sono alla Fiorentina da tre anni e non ho mai visto un giocatore venire da me a chiedermi meno soldi perché non ha disputato una stagione all’altezza. Non mi è mai successo. Chiedono sempre più soldi. Questo non esiste negli Stati Uniti. Non ci sono costi di trasferimento. Non si pagano contanti. I giocatori vengono scambiati, non esistono costi del cartellino. Questi soldi escono dal sistema. I procuratori vengono pagati di più perché convincono i calciatori a cambiare squadra ogni tre anni. La Fifa, la Uefa, la Serie A, la Premier, tutti devono fare qualcosa. In Premier le cose vanno un po’ meglio perché c’è una regola che ti permette di rinnovare per 5 anni più 1. In Italia non si può fare per una regola vecchia di 40 anni. Ci sono degli aspetti da regolamentare, con leggi che siano valide per tutti i paesi in cui si gioca a calcio. Abbiamo parlato con Ceferin di questo e mi ha promesso che la questione dei procuratori verrà trattata il prima possibile. Perché non si può investire su un giocatore se i nostri interessi non convergono. Significa che se fa bene gioca, se fa male va in panchina. Se fa bene e vuole più soldi, la Fiorentina deve poter trarne benefici. Non è possibile che un giocatore fa bene e il giorno dopo vuole andarsene”.

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