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Il Gazzettino, Molina: “La mia Nazionale, ora, si chiama Udinese”

Scocca l'ora di Nahuel Molina, il laterale destro argentina che a Parma si è conquistato la maglia da titolare per la sfida di domani contro la Fiorentina.
Monica Tosolini

Scocca l’ora di Nahuel Molina, il laterale destro argentina che a Parma si è conquistato la maglia da titolare per la sfida di domani contro la Fiorentina. Lo ha intervistato ‘Il Gazzettino‘, al quale Molina ha subito detto: “Io sto bene, non ho mai avuto problemi nell’Udinese. Mi alleno con tanta voglia, per migliorarmi ulteriormente. Ci sono buoni aspettative sul sottoscritto e non devo deluderle”.

Contro la Fiorentina mancheranno ben nove suoi compagni, come mai era successo in questa stagione. È un problema insormontabile? “Non è questione di problema o no. Dobbiamo solamente convincerci che comunque abbiamo le possibilità d’imporci. Poi, io non sono il tipo che cerca scusanti: sì, siamo nella condizione di potercela fare”.

Lei ritroverà il suo connazionale Pezzella e anche Martinez Quarta. Come li vede? “Sono due signori giocatori, ma nella Fiorentina c’è dell’altro, ovvero Ribery e Vlahovic, tanto per citare i primi due che mi sono venuti in mente. I viola hanno qualità, dunque, per cui è sottinteso che sarà per noi una gara assai difficile. Ma lo sarà anche per loro. È una sfida importantissima perché avvertiamo la necessità di riassaporare la gioia del successo, ma servirà un contributo ottimale da parte di tutti”.

Cosa ha imparato dal calcio italiano? “È molto diverso da quello cui ero abituato a praticare in Argentina, in particolare c’è maggior tatticismo. La palla corre più velocemente e pure l’aspetto fisico ha la sua notevole importanza”.

Gotti le chiede di difendere maggiormente rispetto a quello che era abitato a fare con il Boca Juniors? “Qui si interpreta il modulo 3-5-2 e io agisco da esterno destro. C’è più compattezza, ma mi sento protetto anche dalla difesa. Da parte mia, devo cercare di affondare i colpi”.

Quanto pensa all’Albiceleste? “Come tutti i miei colleghi. Abbiamo questo sogno, questa aspirazione, ed è normale che sia così. Ma la mia Nazionale in questo momento si chiama Udinese: se voglio sperare di far parte anche di quella argentina, è indubbio che devo far bene in Friuli, applicarmi al meglio e crescere, lanciando segnali importanti al nostro commissario tecnico. La voglia c’è, sono arrivato in Italia proprio per migliorarmi e l’Udinese, tutto l’ambiente bianconero, mi stanno dando questa possibilità. Quindi mi ritengo soddisfatto”.

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